Sognando Pogba: Thuram, le chiavi della Juve e del cantiere Motta

Il francese è arrivato da poco, ma si è inserito subito nel nuovo sistema del tecnico bianconero: titolarissimo, a lui un compito tanto difficile quanto affascinante

TORINO - A cinque giorni dall’esordio in campionato (nel posticipo di lunedì, ore 20.45, contro il Como allo Stadium), Thiago Motta ritrova la Juventus, dopo 48 ore di riposo, per mettere a punto i meccanismi di gioco e ovviare alle lacune che le amichevoli estive hanno messo in evidenza all’interno di un gruppo che non è ancora completo e che, visti i primi innesti e i cambiamenti di sistema, ha bisogno di trovare le giuste intese. In un clima di “work in progress”, il bianconero che appare più in forma sia da un punto di vista fisico sia in quello tattico è Khephren Thuram: il figlio d’arte, a Torino da un mese, sembra essersi perfettamente calato nei dettami del tecnico italo-brasiliano, anche se ha dovuto ricorrere a un piano B.

Thuram e il piano Motta

I progetti di Motta erano infatti diversi e per Thuram aveva ritagliato un ruolo da mediano in coppia con Douglas Luiz nel 4-2-3-1 che è un po’ il marchio di fabbrica dell’allenatore, invece dal momento che non è ancora arrivato Teun Koopmeiners, il grimaldello per le incursioni centrali palla al piede nel cuore della trequarti avversaria, e che le alternative (da Miretti ad Adzic) sono in infermeria, la Juventus si è assestata in un 4-1-4-1 con il centrocampista francese posizionato davanti alla difesa. Ruolo in cui, con il passare dei giorni e degli allenamenti, Thuram sta via via prendendo confidenza: del resto, non ha mai fatto mistero che il suo compito è quello dell’equilibratore. "Sono io che devo creare un ponte tra la difesa e l’attacco e sicuramente sono quello che deve dare equilibrio e creare supporto alla squadra, recuperando tanti palloni" le sue parole al momento della presentazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Thuram come il miglior Pogba?

Nell’ultimo test, in Svezia contro l’Atletico Madrid, nonostante la sconfitta Thuram è apparso in crescita, lucido nel recuperare appunto una quantità di palloni, a tal punto che molti hanno visto in lui il Pogba dei tempi migliori, fulcro del gioco bianconero come anello di congiunzione tra i 4 della difesa e i 4 del centrocampo, più aggressivo e intraprendente rispetto alle precedenti uscite, capace anche di una verticalizzazione per Vlahovic che il serbo non ha saputo sfruttare. Poi, è ovvio, che restano ampi margini di miglioramento, che deve perfezionare la fase difensiva, ma i segnali sono incoraggianti in vista del debutto in campionato.

Juve-Como verso il sold out

Lunedì sera gli occhi dello Stadium, che viaggia verso il sold out (restano pochissimi biglietti ancora a disposizione), saranno puntati su di lui perché gli toccherà dare la scossa alla Juventus: l’avversario, il neopromosso Como, non è impossibile, a maggior ragione cominciare la stagione con una vittoria darebbe entusiasmo e fiducia a un gruppo ancora in costruzione. Se in difesa resiste il ballottaggio tra Danilo, tra gli ultimi a rientrare dalle vacanze e non ancora in forma, e Cabal per completare la linea a 4 composta da Cambiaso, Bremer e Gatti, negli altri ruoli non dovrebbero esserci novità, anche perché Thiago Motta ha gli uomini contatissimi: Vlahovic unico attaccante (Milik dovrebbe tornare in squadra dopo aver recuperato da infortunio e intervento) con Weah, Locatelli, Douglas Luiz e Yildiz a centrocampo e Di Gregorio in porta.

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TORINO - A cinque giorni dall’esordio in campionato (nel posticipo di lunedì, ore 20.45, contro il Como allo Stadium), Thiago Motta ritrova la Juventus, dopo 48 ore di riposo, per mettere a punto i meccanismi di gioco e ovviare alle lacune che le amichevoli estive hanno messo in evidenza all’interno di un gruppo che non è ancora completo e che, visti i primi innesti e i cambiamenti di sistema, ha bisogno di trovare le giuste intese. In un clima di “work in progress”, il bianconero che appare più in forma sia da un punto di vista fisico sia in quello tattico è Khephren Thuram: il figlio d’arte, a Torino da un mese, sembra essersi perfettamente calato nei dettami del tecnico italo-brasiliano, anche se ha dovuto ricorrere a un piano B.

Thuram e il piano Motta

I progetti di Motta erano infatti diversi e per Thuram aveva ritagliato un ruolo da mediano in coppia con Douglas Luiz nel 4-2-3-1 che è un po’ il marchio di fabbrica dell’allenatore, invece dal momento che non è ancora arrivato Teun Koopmeiners, il grimaldello per le incursioni centrali palla al piede nel cuore della trequarti avversaria, e che le alternative (da Miretti ad Adzic) sono in infermeria, la Juventus si è assestata in un 4-1-4-1 con il centrocampista francese posizionato davanti alla difesa. Ruolo in cui, con il passare dei giorni e degli allenamenti, Thuram sta via via prendendo confidenza: del resto, non ha mai fatto mistero che il suo compito è quello dell’equilibratore. "Sono io che devo creare un ponte tra la difesa e l’attacco e sicuramente sono quello che deve dare equilibrio e creare supporto alla squadra, recuperando tanti palloni" le sue parole al momento della presentazione.

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