Futuro Chiesa, il siparietto Di Canio-Bergomi
Un tema che ha scatenato un dibattito nello studio è stata la situazione Federico Chiesa, su cui Motta si è espresso chiaramente in conferenza. E il primo ad analizzarla è stato Bergomi: "Parliamo di senso di appartenenza. Se gli hanno proposto di allungare il contratto, guadagna 5 e te ne do 3 perché non accetti?". Caressa ha subito risposto: "Esatto, devono ridursi gli ingaggi. È il mercato...".
Mentre Marchegiani ha spiegato la sua linea: "No, no, non sono d'accordo questo è un discorso diverso... Perché deve allungare il contratto? Fa il suo fino alla fine come succede in tutte le squadre d'Europa e lui gioca. Se lo vuoi vendere prima lo fai...Non deve passare il messaggio del giocatore che rinnova o sta fuori in tribuna". Discorso più tecnico per Di Canio: "Mi sembra chiaro, Motta l'ha fatto anche capire, che Chiesa non rientra nel modo di giocare dell'allenatore. A quel punto prendo 25 milioni, graviamo il contratto e prendiamo una pedina più funzionale". Ma alla fine a far pensare al futuro dell'esterno è stato il siparietto tra Di Canio e Bergomi: "Stanno trattando, tu lo sai, zio (Bergomi n.d.r.), non fare il furbino…". Un leggero sorriso da parte dell'ex capitano dell'Inter e la risposta: "Eh sì, ormai è rottura, Chiesa andrà dove riterrà".