Kalulu come Cabal: così Thiago Motta immagina la nuova difesa Juve

Il nuovo acquisto bianconero consentirà all'allenatore nuove soluzioni per la retroguardia

TORINO - I piani di mercato per la difesa sono cambiati, ma quelli di Thiago Motta in realtà no. Certo, a giugno l’obiettivo numero uno per la retroguardia bianconera era Calafiori e il nome non poteva essere casuale, arrivando dal Bologna del miracolo Champions allenato proprio dal futuro tecnico bianconero. Abbandonata la pista per l’azzurro, finito poi all’Arsenal a suon di milioni, la Juventus a luglio si era convinta che portare a Torino dal Nizza il centrale Todibo sarebbe stata la mossa giusta per dare a Motta un centrale giovane ma esperto e già pronto a livello internazionale.

Anche in quel caso però si è messa di mezzo la Premier League con il West Ham e davanti a 40 milioni il Nizza non ha potuto dire no e il club bianconero ha dovuto di nuovo modificare la strategia. Ad agosto allora Giuntoli ha cercato un’alternativa, provando a pescare un “Cabal a destra”, dunque un elemento in grado di ricoprire il doppio ruolo, quello di terzino destro e pure di centrale, all’occorrenza.

Kalulu identikit perfetto per Motta

Far ricadere la scelta su Kalulu è stato quasi un movimento naturale perché il francese di origini congolesi corrisponde all’identikit perfetto di ciò che serve a Motta. E di fatto riduce ancora di più lo spazio di Danilo, ma questa è un’altra storia e sarà semmai un problema di Thiago nella gestione del materiale umano a disposizione e delle gerarchie. Kalulu, se in condizione fisica ottimale, garantisce una spinta propulsiva notevole: è sufficiente guardare le prime due stagioni al Milan mentre nell’ultima Kalulu è stato frenato da diversi infortuni.

Motta chiederà all’ex rossonero le stesse cose che sta chiedendo a Cabal e che si sono viste nel match contro il Como: gamba e licenza di proporsi, anche in corsa palla al piede. L’esempio più chiaro di ciò che l’allenatore italo-brasiliano desidera dai suoi terzini è l’azione del gol, poi annullato, di Vlahovic lunedì sera allo Stadium, culminata con l’assist del colombiano per la testa del centravanti serbo.

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Kalulu come Cabal

I dati poi evidenziano che Cabal ha toccato 22 palloni nelle aree a ridosso del centrocampo: una statistica interessante tanto quanto i palloni toccati a ridosso dell’area avversaria, che sono 9, quindi un numero superiore, per fare degli esempi, a quelli di elementi offensivi come Pasalic o Malinovskyi. Kalulu ha questo tipo di predisposizione da terzino e, come lo stesso Cabal, può destreggiarsi pure da centrale, come successo proprio nel Milan di Pioli: un difensore moderno, ciò che piace e soprattutto ciò che serve a Thiago Motta.

Già a Verona lunedì sera? Per quello c’è tempo, anche perché il tecnico dovrà valutare la condizione di Kalulu, che avrà comunque pochi allenamenti per inserirsi nel sistema, ma è probabile che il francese possa avanzare la propria candidatura anche perché l’attuale titolare della fascia destra sarà molto probabilmente spostato in un altro ruolo. Si tratta di Cambiaso che è il principale candidato a sostituire l’infortunato Weah, da esterno destro alto: senza l’azzurro, a destra in difesa Motta può lanciare Savona (che è entrato con il Como), rilanciare Danilo oppure gettare subito nella mischia Kalulu. E quest’ultima opzione non è assolutamente da escludere.

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TORINO - I piani di mercato per la difesa sono cambiati, ma quelli di Thiago Motta in realtà no. Certo, a giugno l’obiettivo numero uno per la retroguardia bianconera era Calafiori e il nome non poteva essere casuale, arrivando dal Bologna del miracolo Champions allenato proprio dal futuro tecnico bianconero. Abbandonata la pista per l’azzurro, finito poi all’Arsenal a suon di milioni, la Juventus a luglio si era convinta che portare a Torino dal Nizza il centrale Todibo sarebbe stata la mossa giusta per dare a Motta un centrale giovane ma esperto e già pronto a livello internazionale.

Anche in quel caso però si è messa di mezzo la Premier League con il West Ham e davanti a 40 milioni il Nizza non ha potuto dire no e il club bianconero ha dovuto di nuovo modificare la strategia. Ad agosto allora Giuntoli ha cercato un’alternativa, provando a pescare un “Cabal a destra”, dunque un elemento in grado di ricoprire il doppio ruolo, quello di terzino destro e pure di centrale, all’occorrenza.

Kalulu identikit perfetto per Motta

Far ricadere la scelta su Kalulu è stato quasi un movimento naturale perché il francese di origini congolesi corrisponde all’identikit perfetto di ciò che serve a Motta. E di fatto riduce ancora di più lo spazio di Danilo, ma questa è un’altra storia e sarà semmai un problema di Thiago nella gestione del materiale umano a disposizione e delle gerarchie. Kalulu, se in condizione fisica ottimale, garantisce una spinta propulsiva notevole: è sufficiente guardare le prime due stagioni al Milan mentre nell’ultima Kalulu è stato frenato da diversi infortuni.

Motta chiederà all’ex rossonero le stesse cose che sta chiedendo a Cabal e che si sono viste nel match contro il Como: gamba e licenza di proporsi, anche in corsa palla al piede. L’esempio più chiaro di ciò che l’allenatore italo-brasiliano desidera dai suoi terzini è l’azione del gol, poi annullato, di Vlahovic lunedì sera allo Stadium, culminata con l’assist del colombiano per la testa del centravanti serbo.

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