La Juve si rifà il look sulle fasce con un doppio colpo. Due ali nuove di zecca (Nico Gonzalez e Francisco Conceicao) per provare a volare e a sognare in grande. Chi di esterni offensivi se ne intende è senz’altro Franco Causio, che nel ruolo è stato uno degli interpreti più forti nella storia del calcio italiano. Tanto da lasciare un segno indelebile in bianconero, disputando 447 partite e soprattutto vincendo da protagonista 6 Scudetti più una Coppa Italia e una Coppa Uefa. Con Nico Gonzalez aumenta la qualità sugli esterni… «È un giocatore importante. Un nazionale argentino che ha fatto bene in questi anni a Firenze, anche se è stato un po’ discontinuo. Per questo non so se è il giocatore giusto per fare il salto di qualità, anche se i colpi non gli mancano. Un conto però è giocare e far bene alla Fiorentina, un conto è riuscirci alla Juve, dove le pressioni sono tutta un’altra cosa…».
Insieme a lui è in arrivo anche un figlio d’arte come Conceicao. Le piace?
«L’ho visto qualche volta in tv: ha fatto bene all’Europeo, ma lo conosco poco. Perciò mi fido di Giuntoli: Cristiano è un grande competente e uno straordinario conoscitore di calcio. Se ci ha puntato e l’ha preso, vuol dire che il ragazzo è forte».
Intanto a Verona spazio ancora a Mbangula.
«Gli darei fiducia. Mi è piaciuto molto col Como. La Juve ha fatto un grande lavoro con la Next Gen e adesso coglie i frutti. In Italia c’è poco coraggio con i giovani: è ora di invertire la tendenza. Bravo Motta con Mbangula: spero che presto il Milan lo imiti con Camarda».
Chiesa invece può andare al Barcellona: chi ci guadagna?
«Un po’ tutti. Ormai la storia di Fede alla Juve era arrivata al capolinea: qualcosa si è rotto tra le parti. Adesso può ripartire da un top club di livello mondiale e la stessa Juve evita di ritrovarselo contro in Italia».