La Juventus frena, ma non si ferma. La delusione monta proporzionale all’entusiasmo evocato dalle prime due partite, ma un’analisi emotivamente asettica della gara conferma i progressi concettuali della squadra di Thiago Motta, alle prese con un processo di crescita che non poteva essersi concluso in così poco tempo e che ieri sera è stato zavorrato dalla troppa imprecisione. Il che non è né bello, né giustificabile per i bianconeri, ma è probabilmente episodico, mentre ormai sistematico è un atteggiamento che spinge la Juventus ad attaccare con convinzione, a pressare alta, a provarci in continuazione. Certo, sbagliare così tanto è costata la vittoria che pareva alla portata della Juventus, contro una Roma ordinata, solida e volenterosa, ma dotata di inferiore qualità rispetto ai bianconeri, soprattutto nel secondo tempo, quando Motta ha messo in campo tutti i nuovi e costosi acquisti.
Juve-Roma, errori tecnici e ritmi lenti
Ok, il caldo ha indotto ritmi molto fiacchi, ma anche i 30 gradi di caucciù dello Stadium non possono giustificare la massa critica di errori tecnici che sono diventati quasi sistematici non appena la Juventus ha accelerato, anche solo leggermente, i tempi di gioco. La stessa cosa, peraltro, è capitato alla Roma e, infatti, ne è uscita una partita orrenda. E anche questo amareggia il popolo bianconero che veniva da due gare frizzanti e dissetanti come certe birrette estive. Ma, ancora una volta, non bisogna confondere la noiosa frustrazione delle aspettative disattese con l’analisi lucida della realtà. La Juventus sapeva (e lo sapeva anche il suo popolo) che è e resta complesso costruire una nuova squadra, con una nuova mentalità tattica, con così tanti nuovi giocatori. Due vittorie e un pareggio, rimanendo nel gruppetto in testa alla classifica non può essere considerato deludente.