"Voglio ottenere un posto nella formazione titolare, per prima cosa. So che Thiago Motta è corretto. Se pensa che io sia migliore, giocherò" - così Rouhi dal ritiro della Svezia U21 al media locale Fotbollskanalen. Il giovane difensore ha parlato poi degli ostacoli superati, del percorso dalla Next Gen, del ritiro con la prima squadre e dell'emozione dell'esordio in Serie A contro il Verona.
Rouhi e il percorso alla Juve: "Andavo spesso in tribuna, poi..."
“Non è sempre stato facile. È molto difficile quando si è così giovani. Non ci si rende conto che imparare la lingua è la cosa più importante. Ma ora, dopo quattro anni, credo di aver risolto il problema. All'inizio sapevo che non sarebbe stato facile. I miei genitori me lo avevano detto più volte, quindi mi avevano preparato prima di partire. Ho stretto i denti e ho lottato duramente. Alla fine ha funzionato, quindi ora sono felice. Sono stato molto paziente. Nell'autunno del 2023 non giocavo con la Next Gen. Non ero nella formazione titolare e in alcune partite ero in tribuna. È stata molto dura. Ma a fine dicembre il terzino sinistro si è infortunato e ho avuto la possibilità di giocare. Ho fatto molto bene. Ho segnato e poi ho dovuto giocare titolare tutte le partite. Sono passato subito da zero a cento” - ha spiegato il terzino svedese. Sull'interesse di Aik e Goteborg: “Ho lasciato che se ne occupasse il mio agente. Ero concentrato al cento per cento sulla Next Gen. Poi la Juventus mi ha detto che non sarei andato via. Sono contento di non essermi trasferito in un'altra squadra”. Rouhi ha poi continuato l'intervista svelando qualche curiosità sul ritiro con la prima squadra...