Se le prime uscite stagionali avevano dipinto – almeno idealmente – un caldo sorriso sul volto di Thiago Motta, la sosta per le Nazionali è intervenuta a gamba tesa sui muscoli facciali del tecnico della Juventus. Trasformando il sorriso in una smorfia di disappunto. La stessa smorfia con cui, giovedì, Francisco Conceiçao è uscito dal campo principale della Continassa, vittima di una lesione ai muscoli peronieri. E la medesima con cui, nella scorsa notte italiana, Nico Gonzalez ha abbandonato il terreno di gioco del Monumental, a Buenos Aires, in seguito a un duro scontro di gioco durante Argentina-Cile. Le sue condizioni, fin da subito, non sono parse allarmanti. Ma sarà un’ecografia, in queste ore, a chiarire se si possa derubricare l’episodio a semplice spavento. Il neo bianconero, nello specifico, è rimasto a terra dopo una manciata di minuti dall’inizio della ripresa della gara vinta dall’albiceleste con un rotondo 3-0, con la suddetta smorfia sul volto e le mani a tenersi il piede sinistro dolorante.
Nico Gonzalez: le condizioni
Un problema alla caviglia? No, una forte contusione al tallone. Che lo ha costretto alla sostituzione sul momento e a ulteriori esami strumentali in queste ore. Lo staff medico dell’Argentina, appunto, lo sottoporrà a un’ecografia, i cui risultati saranno subito comunicati a Torino. Nella speranza, evidentemente, che il sospetto di un evento traumatico, senza ulteriori conseguenze, venga confermato. In tal caso, addirittura, l’ex Fiorentina resterebbe aggregato alla sua Nazionale, che nella tarda serata di martedì sarà ancora impegnata, in casa della Colombia, nelle qualificazioni al Mondiale 2026.
A quel punto starebbe alle sensazioni del giocatore e alla sensibilità del ct Scaloni una decisione riguardo l’utilizzo dell’esterno offensivo appena acquistato dalla Juventus per una cifra che, tra prestito, base fissa e bonus, potrebbe arrivare fino a 38 milioni di euro. La permanenza di Nico Gonzalez in Sudamerica, in ogni caso, farebbe rientrare l’allarme risuonato ieri alla Continassa. Perché l’argentino è uno degli elementi di maggiore qualità dell’organico nelle mani di Thiago Motta, perché è approdato in bianconero da poco e avrebbe bisogno di lavorare con continuità agli ordini del tecnico.
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