Un presente e un futuro da numero dieci tutto da scrivere, con la maglia della Juventus. Kenan Yildiz ha la piena fiducia di Thiago Motta, che lo ha schierato sempre titolare in queste prime tre giornate di campionato, senza mai sostituirlo, ma la strada per diventare un top player è ancora lunga. Non gli mancano certo le qualità al talentuoso trequartista turco, ma a 19 anni è normale che i margini di crescita siano ancora ampissimi come anche la possibilità di commettere errori. A inquadrare la situazione del bianconero ci ha pensato il ct della Turchia Vincenzo Montella, che lo ha avuto a disposizione nei giorni scorsi per le sfide di Nations League. «Ha le stigmate del campione, già per essere a questi livelli alla sua età». Dopo le parole al miele l’allenatore ha però voluto stuzzicare Yildiz affinché non disperda il suo talento ma lo accompagni con l’impegno e continui così a migliorarsi. «Sicuramente ha bisogno di crescere, ha bisogno di tempo, ha bisogno di sbagliare, serve pazienza da chi gli sta attorno e sembra che questo non manchi alla Juventus».
Yildiz non ha tradito le aspettative
Visione corretta da parte del ct della Turchia, ma Yildiz non ha mai dato l’impressione di montarsi la testa, alla Juventus come in Nazionale. Già dal suo arrivo a Torino, nell’estate del 2022, c’era chi era convinto che sarebbe diventato un fenomeno e lo stesso Szczesny ha scommesso che Kenan sarà nominato per il Pallone d’Oro entro cinque anni («Ho giocato con molti giocatori, ma non ho mai visto un talento simile. Sono fiducioso di vincere questa scommessa»). Yildiz non ha tradito le aspettative, segnando un gol pazzesco al debutto da titolare e imparando a gestire la bravura e la popolarità del suo exploit. Classe, fisico, personalità e anche un pizzico di sfrontatezza che non guasta, prima al servizio di Max Allegri e adesso del nuovo tecnico italo-brasiliano, che lo ha subito promosso, anche per necessità visto che il mercato non gli aveva ancora consegnato tutte le pedine a lui necessarie per esprimere la sua idea di gioco, nel ruolo di trequartista alle spalle di Dusan Vlahovic. Pur avendo il turco la licenza di allargarsi sulle fasce, Thiago Motta ha insistito sulla ricerca del dialogo con il numero 9 bianconero: fondamentale l’intesa tra Yildiz e DV9 per innescare al tiro alternativamente l’uno o l’altro. E contro il Verona lo scambio ha funzionato dal momento che Yildiz ha fonito a Vlahovic il pallone per il gol che ha sbloccato la partita, dopo aver servito l’assist anche a Weah, una settimana prima, contro il Como.