Lenta come un film cecoslovacco (senza i sottotitoli in tedesco), ma più soporifera, la prima Juventus completa delude, perché c’erano quasi tutti i nuovi, soprattutto i più costosi e nessuno ha aggiunto qualcosa. Certo, bisognare stare calmi perché, piaccia o non piaccia, serve tempo e molta pazienza per esprimere un giudizio compiuto sul lavoro di Cristiano Giuntoli e Thiago Motta. E, usando anche solo la dose minima di onestà intellettuale, non è possibile mettere in discussione i nuovi dopo una o due presenze. Si possono però annotare delle osservazioni e degli spunti utili per capire quale può essere l’evoluzione del progetto bianconero.
C'è ancora da lavorare tanto
Douglas Luiz, per esempio, è stato molle. Dicono, dalle parti della Continassa, che nel suo primo mese e mezzo da juventino abbia faticato a sintonizzarsi sull’atteggiamento giusto e, a occhio, deve lavoraci ancora un po’. Nico Gonzalez ha offerto una palla strepitosa a Vlahovic, ma pochissimo altro. Teun Koopmeiners non ha mai centrato la porta con i suoi caratteristici tiri da fuori, sembrando molto letale rispetto alla sua versione atalantina, anche perché servono ritmi più alti per sfruttare meglio le sue qualità. Una Juventus più veloce, d’altronde, consentirebbe a tutti quanti di evitare di impantanarsi contro difese chiuse come quella dell’ottimo Empoli di ieri pomeriggio. Ma che Thiago debba ancora lavorare parecchio non è una notizia e non lo si doveva scoprire ieri in Toscana. Certo, vista la schiacciante superiorità tecnica della Juventus sull’Empoli, poteva comunque arrivare un risultato diverso. Per esempio se Dusan Vlahovic l’avete buttata dentro quando si è trovato davanti a Vasquez.