Michele Padovano buongiorno. È pronto per il debutto da commentatore Sky in Champions con la sua Juve per la sfida con il Psv? Come è nata la collaborazione?
«Un giorno, a Roma, era la finale di Coppa Italia Juventus-Atalanta, ho incontrato il direttore Federico Ferri. Mi ha detto che gli sarebbe piaciuto propormi una collaborazione come commentatore e poi studiare insieme un docufilm da realizzare sulla mia storia. Risposi che era molto interessante, anche per la qualità e professionalità del gruppo di lavoro: ora me la giocherò nel migliore dei modi provando a fare ciò che mi capitava nella Juve. Dare il meglio ogni qual volta il mister mi chiedeva di entrare in campo».
Dopo il doppio 3-0 a Como e Verona, il doppio 0-0 con Roma ed Empoli in cui la squadra ha costruito meno occasioni da gol. Cosa sta succedendo alla Juve di Motta? È un campanello d’allarme?
«Non direi perché mi piace la serenità con cui Motta affronta le partite vinte e anche le altre. Lui vede la squadra che si allena bene e bisogna dargli un po’ di tempo. L’aspetto positivo è che non abbiamo preso gol, fattore non trascurabile. Certo è che ci si aspetta di più da giocatori importanti come Douglas Luiz, Koopmeiners e Yildiz. Col Psv sarà un test molto indicativo, una squadra che gioca molto offensivo, con il 4-3-3 e le ali a piede invertito che puntano verso la porta. Attacca con almeno 4-5 calciatori. Bello che arrivi dopo due pareggi di fila in modo che ci si possa riscattare subito».
Torniamo per un momento alla partita giocata al Castellani. Che cosa non l’ha convinta della prova bianconera?
«La manovra era troppo lenta e quando saliranno di intensità Douglas e Koop allora faranno sicuramente la differenza».