Se si volesse trovare un’icona a rappresentare plasticamente il legame tra la Juventus e i calciatori olandesi, senza alcun dubbio sarebbero gli occhiali protettivi che Edgar Davids inforcava durante le partite che giocava con la maglia bianconera. È lui, con tutta evidenza, il simbolo del legame tra Juventus e Olanda: un centrocampista di quantità e qualità, indomiti e continuamente pronto ad aiutare i compagni nella lotta su ogni pallone. Personaggio iconico come altri pochi, divennero famose le sue partite notturne ”illegale” quando, in Zidane, sfidava in incognita ragazzi nei piazzali di Torino. Per i tifosi divenne il “Pitbull” che azzannava palloni e che contribuì in sette anni dal 1997 al 2004 a vincere tre scudetti, due Supercoppe italiane e una Coppa Italia.
Van der Sar alla Juve
E a nobilitare un legame, quello con i calciatori olandesi, che per la Juventus non aveva mai rappresentato una fonte di soverchie emozioni. Pochi anni prima, infatti, il club bianconero aveva deciso di affidare la porta a Edwin Van Der Sar che aveva mostrato grandi potenzialità nell’Arsenal e a cui la Juve decise di affidare la difesa della porta in un periodo di interregno. Primo portiere straniero nella storia della Juve, pagato 17 miliardi, arrivò nel 1999, dopo che pochi anni prima, nel 1996, aveva conteso proprio alla Juventus la Champions League nella finale di Roma, quando a festeggiare furono i bianconeri grazie al rigore finale di Jugovic.