Una storia così travolgente non poteva finire in sordina. Senza un saluto, senza un abbraccio, senza un ringraziamento sincero e dovuto. Wojciech Szczesny ha scritto un pezzo di storia della Juventus. E dire che il suo percorso in bianconero aveva tutte le carte in regola per diventare accidentato. Perché l'eredità di Gigi Buffon poteva essere vissuta come un peso, in primis dal polacco, che invece ha rappresentato da sempre una certezza. Da quando ha messo piede a Torino, infatti, nessuno ha avuto paura di dover rimpiangere Buffon, destinato ad essere amato eternamente come nessuno, ma mai realmente rimpianto dal punto di vista tecnico e carismatico.
Il saluto allo Stadium
Szczesny per la Juventus è stato prima la novità, poi una sicurezza e infine un porto sicuro. Quando gli altri non erano all'altezza, la toppa la metteva sempre lui. Uno che a Roma ha fatto accomodare in panchina il signor Alisson, non esattamente l'ultimo dei numeri uno. Oggi Tek tornerà all'Allianz Stadium, dopo la rescissione del contratto siglata in estate. La Juventus, prima del calcio d'inizio contro il Napoli, gli renderà omaggio con un giro d'onore. Lo farà come segno di gratitudine nei confronti di un portiere che ha vinto tanto: tre scudetti, tre Coppe Italia e due Supercoppe Italiane. Ma soprattutto ringrazierà l'uomo: sempre enorme nelle difficoltà, indispensabile nello spogliatoio e straordinario - come pochi altri esempi nel mondo del calcio - al passo d'addio. Non ha voluto essere un ingombro per nessuno, nemmeno per Thiago Motta, che ha scelto Michele Di Gregorio come prima pietra della propria era. Szczesny alla Juventus mancherà. In particolare per alcuni tratti caratteriali rarissimi: con l'ironia, infatti, ha saputo smussare tanti spigoli. Coram populo e pure internamente. Il giro d'onore di stasera rappresenterà un congedo dolce, che non poteva essere archiviato con qualche riga di circostanza. Tek, rinomato cuore di ghiaccio, si emozionerà.