"La Juventus è un nuovo parco giochi: se metti nove giocatori nuovi, in cui devi imparare i meccanismi di gioco, si deve aspettare". Queste sono state le parole di Massimo Giletti, giornalista e conduttore Rai, al programma radiofonico '1 Football Club'. L'analisi è partita dal pareggio contro il Napoli: "Uno come Conte arriva a Torino e non vuole perdere, l’idea di tutti e due è stata quella di non lasciare spazio all’altro. È stata intensa, non l’ho trovata brutta, però se non tiri… Fai fatica”.
Juve-Napoli e l'analisi di Giletti
Massimo Giletti ha poi proseguito sulla gara: “Di Gregorio ha fatto una partita strepitosa, la difesa della Juve è stata perfetta, non hanno preso gol, ed è la stessa cosa che ha fatto il Bologna. Le prime partite di Motta col Bologna, sono identiche a queste, perché non ha vinto, ma ha spesso pareggiato". Poi sul cambio all'intervallo: "Quando c’è stata la sostituzione di Weah con Vlahovic, mi sono preoccupato. Questo è un segnale per il gruppo. Vlahovic è l’unico centravanti, non puoi togliere l’unico giocatore che può far accendere qualcosa".
Sul Napoli di Conte: "Un pareggio sano. Quando viene a Torino ha qualche stimolo in più anche contro quella dirigenza ma ha la Juve ne suo dna. Se avesse perso il Napoli avrebbe avuto tantissime conseguente psicologiche". Sul gioco di Vlahovic: "È diverso da Zirkzee perché lega il gioco in modo differente rispetto a Dusan. Il serbo è un finalizzatore e toglierlo non è stata una bella idea per me... Se il Napoli avesse segnato, come potevi recuperare? Buongiorno ha chiuso un bel tiro sul finale, ma se Weah segnava, invece, avremmo esaltato Motta? Non vorrei che l’arroganza dominasse. Vlahovic è ancora giovane, è fragile, sente il peso della responsabilità. Quando sbaglia, si innervosisce ancora di più. Non so se sostituirlo è stata una scelta mentale, può darsi, però noi non abbiamo gli stessi cambi del Napoli”.