TORINO - Un Thiago Motta alla Pirlo. Dopo le prime cinque giornate di campionato l’andamento della Juventus sotto la guida dell’italo-brasiliano è simile alla stagione 2020-21, quando sulla panchina c’era il Maestro. Stessi punti in classifica, 9, e stessa differenza tra gol fatti e subiti (6). Le similitudini non finiscono qui perché anche l’annata - unica - di Pirlo, chiamato in tutta fretta dalla panchina della Next Gen alla prima squadra dopo l’esonero di Sarri, era stata quella della rifondazione. Via i contratti pesanti, come quelli di Higuain e Khedira, per sgravare un bilancio fortemente appesantito dalle conseguenze del Covid, addio a Matuidi, Pjanic e Douglas Costa, e ripartenza con Chiesa, Kulusevski, Morata per il ritorno bis, McKennie e l’incognita Arthur, rimasta tale.
Rivoluzione Juve in estate
Anche l’estate di Cristiano Giuntoli e Thiago Motta è stata movimentata da tanti ingressi e uscite per riuscire nell’impresa di cominciare un nuovo ciclo. Dieci acquisti, da Koop a Di Gregorio, da Thuram a Conceiçao, da Douglas Luiz a Nico Gonzalez, da Kalulu a Cabal, per finire con il giovane Adzic, e cessioni di parecchi giovani per fare cassa o di giocatori con ingaggi pesanti e fuori dal progetto, come Chiesa e Szczesny. Una rivoluzione, soprattutto a centrocampo e negli esterni d’attacco, ma il punto di forza, finora, della Juventus di Thiago Motta resta la solidità difensiva.