Bilancio Juve, perdite per 200 milioni: l'altra urgenza oltre le Coppe

Semestrale Exor: dai dati della holding di famiglia emerge il rosso del club che sarà approvato nel CdA di domani

TORINO - Nessuna sorpresa. Il bilancio 2023-24 che il Consiglio di amministrazione della Juventus approverà domani chiude con una perdita di circa 200 milioni, un passo indietro rispetto al rosso di 123 milioni dell’anno scorso, ma con numeri migliori nei confronti della perdita di 239,3 milioni nel 2021-22. I dettagli si avranno soltanto dopo la riunione presieduta dal presidente Gianluca Ferrero, ma già ieri, con la pubblicazione della semestrale di Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann che controlla la società bianconera, sono emersi dati importanti, non soltanto sul fronte del rosso, ma anche dei ricavi.

La cifra presente nei documenti Exor (81 milioni di perdite nel secondo semestre, per un totale di -176 milioni nella stagione 2023-24) non tiene conto di alcune operazioni successive alla chiusura dell’esercizio, che portano il disavanzo alla soglia dei 200 milioni. Tra queste, l’accordo per la risoluzione del contratto del portiere Wojciech Szczesny, con una buonuscita di 4 milioni che va a gravare sull’annata terminata il 30 giugno (anche se la Juventus può risparmiare due milioni visto che il portiere polacco si sta accasando al Barcellona), e la cessione di Federico Chiesa al Liverpool, che ha avuto un impatto economico negativo per 3 milioni, ma il disavanzo potrebbero aumentare se l’esterno azzurro avesse avuto ancora dei crediti sulla seconda manovra stipendi. I conti Exor rappresentano comunque un indicatore attendibile per anticipare il risultato della società bianconera, che sarà reso pubblico dopo il Cda di domani e che verrà discusso e approvato nell’assemblea degli azionisti fissata per giovedì 7 novembre.

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Bilancio Juve 2023-24: è il settimo consecutivo in rosso

Sul bilancio 2023-24, il settimo consecutivo in rosso, pesa ovviamente l’esclusione dalle Coppe europee. Lo si evince anche alla voce ricavi, in crescita nel secondo semestre (sono passati da 190,6 a 231 milioni), ma in calo rispetto all’esercizio precedente: nel 2022-23 il fatturato della Juventus era di 507 milioni, mentre adesso si aggira intorno ai 421. La differenza, non a caso, sta nei mancati introiti per 80-100 milioni da parte dell’Uefa. Sarà anche interessante vedere a quanto ammonta il risparmio del monte ingaggi e degli ammortamenti rispetto al 30 giugno 2023, in attesa dei tagli drastici compiuti quest’estate dal dt Cristiano Giuntoli che avranno riflessi nel prossimo bilancio. Per centrare l’obiettivo di tornare in terreno positivo nel 2026-27 la dirigenza bianconera dovrà continuare sulla linea del contenimento dei costi, pur mantenendo la squadra competitiva (e la campagna acquisti sontuosa di quest’estate, con nove acquisti per una spesa intorno ai 200 milioni, ne è la testimonianza), ma nello stesso tempo incrementare i ricavi. Così diventa fondamentale non soltanto il ritorno in Champions, la Supercoppa italiana in Arabia, il Mondiale per Club per avere più risorse, ma occorre trovare lo sponsor di maglia perché fino all’anno scorso Jeep garantiva 45 milioni l’anno.

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TORINO - Nessuna sorpresa. Il bilancio 2023-24 che il Consiglio di amministrazione della Juventus approverà domani chiude con una perdita di circa 200 milioni, un passo indietro rispetto al rosso di 123 milioni dell’anno scorso, ma con numeri migliori nei confronti della perdita di 239,3 milioni nel 2021-22. I dettagli si avranno soltanto dopo la riunione presieduta dal presidente Gianluca Ferrero, ma già ieri, con la pubblicazione della semestrale di Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann che controlla la società bianconera, sono emersi dati importanti, non soltanto sul fronte del rosso, ma anche dei ricavi.

La cifra presente nei documenti Exor (81 milioni di perdite nel secondo semestre, per un totale di -176 milioni nella stagione 2023-24) non tiene conto di alcune operazioni successive alla chiusura dell’esercizio, che portano il disavanzo alla soglia dei 200 milioni. Tra queste, l’accordo per la risoluzione del contratto del portiere Wojciech Szczesny, con una buonuscita di 4 milioni che va a gravare sull’annata terminata il 30 giugno (anche se la Juventus può risparmiare due milioni visto che il portiere polacco si sta accasando al Barcellona), e la cessione di Federico Chiesa al Liverpool, che ha avuto un impatto economico negativo per 3 milioni, ma il disavanzo potrebbero aumentare se l’esterno azzurro avesse avuto ancora dei crediti sulla seconda manovra stipendi. I conti Exor rappresentano comunque un indicatore attendibile per anticipare il risultato della società bianconera, che sarà reso pubblico dopo il Cda di domani e che verrà discusso e approvato nell’assemblea degli azionisti fissata per giovedì 7 novembre.

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