“Motta ci ha cambiato la vita. Danilo? Come Gasperini. Caso Savona lampante”

Parla Capozucca, colui che da ds del Genoa prese Thiago e Gilardino: “I gol di Vlahovic arriveranno, ma manca un vice”

C’è un dirigente che ha acquistato Thiago Motta e Alberto Gilardino prima da calciatori e poi ha messo lo zampino sulla nomina di entrambi ad allenatori. In tutti i casi il club a beneficiarne è stato il Genoa; mentre il ds artefice di queste intuizioni e protagonista delle operazioni risponde al nome di Stefano Capozucca. Chi meglio dell’ex dirigente del Grifone per giocare in anteprima la sfida di domani tra due degli allenatori rampanti del nostro calcio.

Si aspettava che i suoi pupilli facessero carriera in panchina?

"Motta certamente. Si vedeva da subito che sarebbe diventato un grande tecnico. Al Genoa il suo arrivo nel 2008 ci ha cambiato la vita: ha dato personalità alla squadra, era il vero leader e soprattutto un allenatore in campo. Quando poi gli abbiamo affidato la panchina aveva mostrato subito idee importanti, anche se era un debuttante. Gila invece ha maturato la vocazione da allenatore soltanto negli ultimi anni della carriera da calciatore. Su Alberto le svelo una cosa…".

Prego.

"Due anni fa il Genoa stava andando male in B e il presidente Zangrillo in amicizia mi chiese un consiglio su a chi affidare la squadra: gli suggerii il nome di Gilardino; perché ero convinto delle sue capacità anche se aveva allenato solo in C e in D. Non ci ho visto male (ride, ndr)".

Il pregio di Thiago e quello di Gila?

"Per Motta la chiarezza: ti dice le cose in faccia e non si nasconde. Alberto invece ha un’umiltà pazzesca: ditemi quale Campione del Mondo avrebbe fatto la sua gavetta da allenatore, partendo addirittura dalla Serie D? Nessuno! Invece questa è la sua forza".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il colpo mercato di Giuntoli

In cosa si somigliano?

"Nella filosofia sono figli di Gasperini, anche se Thiago ha un’impostazione addirittura più offensiva di Gian Piero; mentre Gila è più equilibrato. Entrambi cercano di arrivare al risultato attraverso il gioco".

Quali sono le principali differenze tra i due?

"Pur essendo entrambi molto bravi nella gestione del gruppo, caratterialmente sono diversi: Gilardino è più pacato e tende al dialogo; mentre Thiago ha una personalità debordante".

Dove può arrivare la Juve di Motta?

"Hanno cambiato mezza squadra in estate e pure la filosofia di gioco: ergo serve tempo per arrivare al top, anche se la Juventus ha il potenziale per puntare allo scudetto. La favorita, però, resta l’Inter".

Tra i tanti colpi di mercato di Giuntoli quale l’ha sorpresa?

"Punto su un nome poco reclamizzato come Kalulu, che è arrivato in sordina e sta facendo benissimo".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I casi Danilo e Savona

Per lui Motta ha relegato ai margini capitan Danilo…

"Thiago in questo è come Gasperini: non guardano in faccia a nessuno. Con lui gioca chi merita e si allena al massimo. Non guarda neanche la carta d’identità: se un giovane è bravo, non si fa problemi a metterlo titolare. Il caso di Savona è lampante: con un altro allenatore sarebbe finito in prestito a far esperienza in Serie B…".

Lei di centravanti se ne intende visto che al Genoa ha portato Milito, Borriello, Toni e Gilardino. Cosa farebbe con Vlahovic?

"Le sue reti stanno, indubbiamente, mancando alla Juve, ma arriveranno. Bisogna supportarlo e avere fiducia in lui: alla fine farà 15-20 gol. Piuttosto manca un vice…".

Può essere il colpo di Giuntoli nel mercato invernale?

"Premesso che Cristiano è bravissimo e non ha bisogno di consigli: mi aspetto che a gennaio possa arrivare un’altra punta come ciliegina per dare a Thiago un’alternativa nel reparto offensivo".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

C’è un dirigente che ha acquistato Thiago Motta e Alberto Gilardino prima da calciatori e poi ha messo lo zampino sulla nomina di entrambi ad allenatori. In tutti i casi il club a beneficiarne è stato il Genoa; mentre il ds artefice di queste intuizioni e protagonista delle operazioni risponde al nome di Stefano Capozucca. Chi meglio dell’ex dirigente del Grifone per giocare in anteprima la sfida di domani tra due degli allenatori rampanti del nostro calcio.

Si aspettava che i suoi pupilli facessero carriera in panchina?

"Motta certamente. Si vedeva da subito che sarebbe diventato un grande tecnico. Al Genoa il suo arrivo nel 2008 ci ha cambiato la vita: ha dato personalità alla squadra, era il vero leader e soprattutto un allenatore in campo. Quando poi gli abbiamo affidato la panchina aveva mostrato subito idee importanti, anche se era un debuttante. Gila invece ha maturato la vocazione da allenatore soltanto negli ultimi anni della carriera da calciatore. Su Alberto le svelo una cosa…".

Prego.

"Due anni fa il Genoa stava andando male in B e il presidente Zangrillo in amicizia mi chiese un consiglio su a chi affidare la squadra: gli suggerii il nome di Gilardino; perché ero convinto delle sue capacità anche se aveva allenato solo in C e in D. Non ci ho visto male (ride, ndr)".

Il pregio di Thiago e quello di Gila?

"Per Motta la chiarezza: ti dice le cose in faccia e non si nasconde. Alberto invece ha un’umiltà pazzesca: ditemi quale Campione del Mondo avrebbe fatto la sua gavetta da allenatore, partendo addirittura dalla Serie D? Nessuno! Invece questa è la sua forza".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
“Motta ci ha cambiato la vita. Danilo? Come Gasperini. Caso Savona lampante”
2
Il colpo mercato di Giuntoli
3
I casi Danilo e Savona