TORINO - Il ritorno dell’Uomo Di Gre: titolo dell’episodio 49 dell’anime sul lottatore mascherato a cui è ispirato il soprannome di Michele Di Gregorio e descrizione di ciò che avverrà domani sera al Signal Iduna Park, ovvero il ritorno tra i pali della porta bianconera del numero 1. Porta la cui difesa Di Gregorio ha già lasciato due volte su sette partite a Mattia Perin, per la precisione alla 4ª giornata a Empoli e alla 6ª e ultima in casa del Genoa. Con ottimi risultati, visto il record dell’era dei 3 punti di zero gol subiti nelle prime sei giornate, ma con una cadenza insolita. Difficile, infatti, che il portiere di riserva giochi due delle prime sei partite di campionato, se non ci sono infortuni del titolare di mezzo. Anche se si tratta di una riserva di lusso come Perin. Nella passata stagione ad esempio il portiere di Latina aveva giocato alla 2ª e alla 3ª giornata perché Szczesny era indisponibile, poi era tornato in campo all’ultima, vivendo nel frattempo da protagonista la cavalcata vittoriosa in Coppa Italia, torneo che Allegri ha sempre riservato dall’inizio alla fine al secondo portiere.
Quella passata era però una stagione sui generis, senza impegni europei e dunque con meno necessità di far recuperare il titolare (che non corre, ma a livello psicologico di carico ne sopporta tanto). Anche nelle stagioni in cui la Juve era impegnata in Europa, comunque, il turnover in porta seppur presente non era mai iniziato così presto: due anni fa ad esempio Perin aveva giocato in avvio di stagione per l’indisponibilità di Szczesny, poi aveva disputato cinque partite per scelta tra la 14ª e la 35ª giornata. Nel 2021-22 aveva debuttato alla 6ª, giocando poi 10ª, 12ª (ma questa con Szczesny indisponibile), 37ª e 38ª. Discorso che vale - anzi, vale in modo ancora più netto - anche per le altre squadre: nell’Inter finora in porta ha giocato solo Sommer, che nella passata stagione era andato in panchina per scelta tecnica per la prima volta alla penultima giornata del girone di Champions e per la seconda alla 30ª di campionato; nel Milan finora in porta ha giocato solo Maignan (uscito per un problema al 51’ di Milan-Liverpool), che nella passata stagione aveva lasciato il posto a Sportiello solo per cause di forza maggiore.
Thiago Motta e la gestione dei portieri
Nella gestione delle risorse molto situazionale di Thiago Motta, fortemente orientata dalle impressioni ricavate in allenamento e dalle necessità tecnico-tattiche via via individuate di partita, non c’è però posto neppure per l’inamovibilità del portiere titolare. Non ne godeva neppure Skorupski nel Bologna della passata stagione, che pure non giocava in Europa: per lui il turnover era iniziato più tardi (alla 16ª giornata), ma Ravaglia aveva giocato da titolare sei partite in campionato e due in Coppa Italia. Una tendenza, quella a dare periodicamente spazio al portiere di riserva (perché la distinzione tra titolare e secondo resta), che lo stesso Motta sta sviluppando proprio nelle ultime due stagioni, visto che nella a Bologna Skorupski era stato inamovibile, così come Provedel allo Spezia una volta che lo aveva promosso al posto di Zoet. Tendenza che quest’anno sta trovando terreno fertile in due portieri di alto livello, che ne stanno entrambi beneficiando: Perin sentendosi protagonista e riuscendo a essere più pronto; Di Gregorio riuscendo meglio a smaltire la fatica mentale e la pressione che comporta passare dal Monza alla Juve. E stasera proprio l’Uomo Di Gre proverà a firmare il primo clean sheet di Champions, dopo il gol subito nel finale dal Psv.
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