La tradizione della Juventus in Germania racconta di grandi imprese, specialmente quando si è trattato di affrontare le partite di Coppa Uefa. Una storia che comincia dal 2 marzo 1977, in Magdeburg-Juventus: andata dei quarti di finale di Coppa Uefa, in una stagione che porterà la Juventus alla conquista del primo trofeo a livello europeo (successo in finale con l’Athletic Bilbao). Una vittoria per 3-1 in terra tedesca che aprì la strada alla squadra di Giovanni Trapattoni in un’annata che porterà anche allo scudetto, con un punto di vantaggio sul Torino.
Da Boninsegna a Schillaci: una storia di trionfi Juve
Tornando alle grandi imprese in Germania, quella Juve del 1977 aveva confezionato un’impresa con i gol di Cuccureddu, Benetti e Boninsegna. Così aveva dipinto la partita Vladimiro Caminiti su Tuttosport: «Siamo ripiombati nell’inverno e nuvole nibelungiche attraversano il cielo. Ancora spazi pieni di neve intorno a un paesaggio intriso di malinconia in questa parte della Germania occupata da gente fiera che sgobba e lavora (...) Nebbia e freddo quassù, ma stasera ci scalda la Juventus (...) 12’ minuto: la Juventus passa splendidamente in vantaggio. Benetti piazza un destro perentorio nell’angolo più lontano. La reazione del Magdeburg che sta facendo sul piano tattico la figura dell’allievo rispetto al maestro, è violentissima. Fioccano i corner. 16 al 21’ ma intanto la Juve ha già segnato il terzo goal. Boninsegna riceve, avanza e piazza un sinistro scavalcante che sorprende ancora una volta il portiere locale».
Le grandi prestazioni della Juventus in territorio teutonico sono ripartite poi negli Anni 90: altra vittoria in Germania, altra Coppa Uefa alzata al cielo. Il 7 marzo 1990, sempre quarti di finale, stavolta ad Amburgo: 2-0 per i bianconeri (in maglia gialla quella sera), in rete il compianto Totò Schillaci e Pierluigi Casiraghi per la squadra ai tempi guidata in panchina dalla leggenda Dino Zoff. Quell’annata culminerà con la conquista della Coppa Uefa nella finale vinta con la Fiorentina di Roberto Baggio, che sarebbe poi diventato bianconero. E che sarà il protagonista di un’altra grande impresa juventina in Germania, stavolta in finale, sempre di Coppa Uefa: a Dortmund il Borussia passa in vantaggio con Rumenigge e viene raggiunto dal pareggio firmato Dino Baggio. Poi si scatena il Divin Codino con una doppietta: a fine 1993 Roberto Baggio conquisterà anche il Pallone d’Oro.
Del Piero, Conte e la doppietta di Tevez
Da un numero 10 all’altro, perché due anni dopo, il 13 settembre 1995 - ancora una volta a Dortmund - va a segno Alessandro Del Piero (per la prima volta con un gol ‘alla Del Piero’): non si tratta più di Coppa Uefa, bensì di Champions League: sfida dei gironi nell’annata che porterà la Juventus a conquistare la Coppa nella finale di Roma vinta con l’Ajax ai rigori. Il 13 settembre 1995 i bianconeri di Marcello Lippi rimontano dall’iniziale vantaggio del Borussia grazie ai gol di Michele Padovano, appunto Del Piero e Antonio Conte a chiudere per il definitivo 3-1 al Westfalenstadion. Passando agli Anni Duemila, una serata di grande Juve in Germania è quella del 3 novembre 2004, stavolta a Monaco di Baviera: il match lo decide Del Piero, sempre lui, al 90’ e la Juventus guidata in panchina da Capello sconfigge un Bayern che nel girone finirà alle spalle dei bianconeri. Invece è ancora una volta il Borussia la rivale sconfitta della Juventus il 18 marzo 2015, nel match di ritorno degli ottavi di finale: prepotente 3-0 che porta le firme d’autore di Tevez (doppietta) e Morata. Una cavalcata, quella bianconera, che terminerà a Berlino, con la finale persa contro il Barcellona.