Motta a Lipsia come Lippi a Dortmund
Nella ripresa, alla calma del primo, si unisce una scalpitante ferocia agonistica. E arriva il pareggio di Vlahovic. Un pareggio di rabbia e rapidità. Esultando per il quale, Dusan inizia a gridare: «La vinciamo! La vinciamo». Poi l’espulsione di Di Gregorio e il rigore generoso concesso al Lipsia: sotto di due a uno in dieci contro undici. Ecco, lì è un altro bel momento nel quale abbandonarsi al destino avverso di una serata storta. E invece no. «La vinciamo!», continua a gridare Vlahovic, invasato. E segna un gol da invasato. Un tiro a giro che, in Germania, hanno visto fare ad Alessandro Del Piero nel 1995, quando la Juventus di Marcello Lippi aveva esordito in Champions battendo il Borussia Dortmund al Westfalen, andando sotto e rimontando alla grande con il primo gol “alla Del Piero” europeo. Era l’inizio di una strada che portava (come tutte...) a Roma, alla finale contro l'Ajax, alla Coppa alzata nel cielo sopra l’Olimpico da Gianluca Vialli.
E sul due a due, in inferiorità numerica, la Juventus di Lipsia non si è chiusa a difendere quella che sarebbe stata comunque un’impresa. Come la Juventus del 4 dicembre 1994, che era andata sotto di due gol contro la Fiorentina, li aveva rimontati con una doppietta dello stesso Vialli che non aveva dissetato la squadra, andata all’arrembaggio fino al gol, meraviglioso, di Del Piero. L’urlo stracciagola che ha suscitato l’invenzione di Chico Conceiçao per il 3-2 di Lipsia aveva lo stesso profumo di quell’altro 3-2, di esattamente trent’anni fa. Se è solo profumo o qualcosa di più lo sapremo fra qualche mese, nel frattempo si può solo registrare che quando si vince in mezzo a mille difficoltà, stringendo i denti e non solo, si prende coscienza della propria forza, si scacciano paure e timidezze, si inizia a crederci.