TORINO - La lastra ha confermato ciò che si temeva. Per Teun Koopmeiners è arrivato il momento dello stop. Del resto non era già rientrato dopo l’intervallo della sfida con il Cagliari e lunedì, dopo la visita con il medico della nazionale olandese aveva ottenuto la “dispensa” per lasciare il ritiro non essendo considerato arruolabile per le due partite degli Orange. Il dolore che l’ex atalantino avverte al costato ha una ragione molto chiara come recita il comunicato diffuso ieri dal club torinese “Teun Koopmeiners, a seguito del persistere della sintomatologia dolorosa accusata al termine del primo tempo della partita contro il Cagliari, è stato sottoposto questa mattina, 10 ottobre 2024, ad esami diagnostici presso il Jmedical che hanno evidenziato la presenza di frattura lievemente scomposta della seconda costa anteriore destra. Il giocatore sarà sottoposto alle terapie del caso e la ripresa sarà valutata in base alla sintomatologia”.
Koopmeiners come Locatelli: i tempi di recupero
Dunque, come sempre avviene in questi casi, è molto difficile fare pronostici precisi sul tempo di guarigione poiché dipende molto da caso a caso. Solitamente occorre quasi un mese perché la frattura si saldi mentre il dolore potrebbe scemare prima. Ma non ha un grande valore il fatto che la sintomatologia possa andare via poiché il calcio prevede contatti e contrasti che è meglio evitare accuratamente quando si ha a che fare con una patologia simile. Situazione analoga era successa la stagione passata a Locatelli che provò ad accelerare i tempi di recupero ricorrendo a una sorta di corpetto protettivo, un vero e proprio giubbino, che ha indossato proprio per preservare la zona da eventuali colpi. In realtà passò di fatto un mese prima che Manuel potesse giocare senza avvertire più problemi visto che dopo un primo rientro il fastidio tornò a farsi presente. Del resto si tratta di una zona delicata e con il polmone occorre la massima cautela. Tra l’altro la costola fratturata fa male anche solo con la semplice respirazione che quando si corre aumenta il movimento della cassa toracica.
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