Il secondo colpo
Ed eccoci alla seconda giocata spiazzante. Tutti a dire e scrivere che Thiago Motta vuole e predilige i giocatori di qualità, gente che sappia dare del tu al pallone e con il pallone sappia costruire, inventare e trasformare in azioni concrete una visione di gioco. L’esempio e la crescita dell’anno prima, nel suo Bologna, del difensore Calafiori, la prova più lampante. E invece ecco che col passare delle partite della Juventus le scelte dell’allenatore premiano maggiormente non chi ha piedi delicati bensì testa e atteggiamenti in linea con il suo credo che vede al primo posto il concetto del coraggio, dell’assunzione di responsabilità, della predisposizione a cercare la giocata anche rischiosa ma utile a rompere l’equilibrio. E così prendono minutaggio Federico Gatti, Weston McKennie e Nicolò Savona, per citare tre nomi, mentre frequentano assiduamente la panchina Douglas Luiz e Danilo, per esempio. Del resto per Motta ciò che si è fatto in passato ha un peso relativo: conta l’intensità che si mette nel presente per sognare un futuro radioso.