Parla Motta, Juve in silenzio: il discorso tenuto alla squadra prima dell'Inter

Il tecnico bianconero, alla ripresa degli allenamenti, ha riunito tutti sul campo: le parole hanno ricaricato il gruppo

TORINO - Risuona alto e potente “Ricominciamo!”. Ma stavolta Adriano Pappalardo non c’entra. Parole di Thiago Motta. E sguardi, che sguardi! Il discorso del tecnico, ieri alla Continassa, a tutto il gruppo dopo il brutto ko - brutto in quanto giusto - con lo Stoccarda, è servito per ridare fiducia a una rosa giovane, dunque non abituata a ripartire da sconfitte pesanti dal punto di vista del morale. Come quelle che si possono vivere in Champions League, dove la musichetta pregara ha il potere di amplificare le emozioni di chi magari sino a tre anni prima queste partite se le guardava in tv e non aveva manco il coraggio di sognare di poterle giocare. E alla Juve non sono pochi in queste condizioni, da Yildiz a Savona per passare a Mbangula, tanto per citare i più green di tutti. E così Thiago Motta, che dal punto di vista della gestione mentale ne sa mica poco, ieri ha colto l’occasione della ripresa degli allenamenti alla Continassa per riunire tutti sul campo e chiarire alcuni concetti base.

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Juve, i concetti di Motta

Concetti semplici e al tempo stesso fondamentali per poter proseguire il percorso di crescita senza dover pagare dazio alle tossine che potrebbero scalfire la mente e quindi la fiducia dei bianconeri. Così l’allenatore ha spiegato che sono proprio questi i momenti in cui bisogna dimostrare di essere forti, di essere uomini pronti a guardare in faccia la realtà senza avere il timore di vivere con razionalità la sconfitta che fa parte del gioco. Il carisma dell’allenatore, poi, è ovviamente servito ad aumentare il peso delle sue parole e quindi la credibilità delle stesse. Il tecnico ha dunque voluto porre l’accento sulla motivazione principale che ha inciso sul rendimento così basso offerto contro lo Stoccarda. Un’azione utile per evitare che il convincimento generale sulla bontà del progetto tattico potesse in qualche modo rimanere ammaccato.

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Motta e la motivazione Juve

E allora ecco Motta spiegare al gruppo che la ragione alla base della brutta prestazione va trovata in maniera principale per il fatto che la Juventus ha giocato sottoritmo. Soprattutto perché tre giorni prima, sabato sera, aveva sfidato la Lazio e quindi non aveva ancora smaltito le tossine accumulate. Il problema si è accentuato per il fatto che gli infortuni a catena hanno impedito un sano turn over. Lo stesso McKennie, rientrato dopo lo stop con la Lazio, ha manifestato una condizione precaria che non gli ha permesso di esprimersi al meglio. Dunque c’è maggior ottimismo per la prossima sfida con l’Inter visto che i giorni dall’impegno precedente aumentano e dal punto di vista mentale il gruppo ha beneficiato di un giorno di stacco concesso da Motta non a caso.

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La Juve verso il derby d'Italia

Thiago ha dunque esortato i giocatori a pensare positivo e voltare pagina, puntando a dare il massimo nell’impegno del Meazza dove gli stimoli saranno a mille non foss’altro perché si tratta del derby d’Italia. Così al Meazza Per il match con l’Inter, Motta non recupererà né Koopmeiners che potrebbe tornare con l’Udinese, né Nico Gonzalez, in dubbio anche per la trasferta in Friuli, né Douglas Luiz che dovrebbe saltare per precauzione solo la gara di Milano dopo il fastidio muscolare avvertito nel riscaldamento pochi minuti prima dell’inizio della sfida contro lo Stoccarda. Possibile spostamento di Yildiz al centro del tridente alle spalle di Vlahovic con Conceiçao a destra e Cambiaso possibile ala sinistra. Ma c’è ancora tempo, per fortuna, per decidere.

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TORINO - Risuona alto e potente “Ricominciamo!”. Ma stavolta Adriano Pappalardo non c’entra. Parole di Thiago Motta. E sguardi, che sguardi! Il discorso del tecnico, ieri alla Continassa, a tutto il gruppo dopo il brutto ko - brutto in quanto giusto - con lo Stoccarda, è servito per ridare fiducia a una rosa giovane, dunque non abituata a ripartire da sconfitte pesanti dal punto di vista del morale. Come quelle che si possono vivere in Champions League, dove la musichetta pregara ha il potere di amplificare le emozioni di chi magari sino a tre anni prima queste partite se le guardava in tv e non aveva manco il coraggio di sognare di poterle giocare. E alla Juve non sono pochi in queste condizioni, da Yildiz a Savona per passare a Mbangula, tanto per citare i più green di tutti. E così Thiago Motta, che dal punto di vista della gestione mentale ne sa mica poco, ieri ha colto l’occasione della ripresa degli allenamenti alla Continassa per riunire tutti sul campo e chiarire alcuni concetti base.

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