Zola: “Yildiz-Del Piero? Vi dico la mia. Su Motta sarò sincero…”

Parla l’ex fuoriclasse: “Lautaro mi ha colpito per quanto è attaccato alla maglia. Da Vlahovic ci si aspetta sempre 3 gol a partita, ma crescerà tanto con Thiago”

Stazione di Berna: il treno per Milano è al binario otto. Al sette c’è quello diretto all’aeroporto di Zurigo e, all’improvviso, compare Gianfranco Zola che da lì prenderà l’aereo per Londra, dopo aver commentato per Prime Video la vittoria dell’Inter sullo Young Boys, decisa da un gol di Marcus Thuram. Zola, sorride, firma un paio di autografi, si presta a qualche selfie e, in attesa del treno, ci racconta come lo diverta assai l’idea di vedere un’Inter-Juve dove in campo ci saranno Marcus e Khéphren, figli del suo amico Lilian Thuram: "Purtroppo con Lilian al Parma non abbiamo giocato molto tempo insieme perché lui è arrivato nell’estate del 1996 e io a novembre sono andato al Chelsea - ricorda - ciò nonostante ho imparato ad apprezzarlo come uomo perché è davvero un grande personaggio, mentre sul giocatore è quasi superfluo ricordare chi fosse...".

Già e pure i figli crescono bene...

"Crescono benissimo, mi sembra. Sono entrambi molto bravi. Io conosco molto meglio Marcus e, quando l’ho visto per la prima volta l’anno in Inter-Cagliari, ho detto 'cacchio, questo è veramente bravo' e da lì è stato un crescendo. Marcus è un giocatore moderno, forte tecnicamente, veloce, bravo di testa, veramente completo".

Chiusa la due giorni di Champions, domenica va di scena Inter-Juve. Anche se il campionato è ancora lungo, cosa può dire questa partita?

"Presto non direi, o meglio, presto se si considera il risultato finale della lotta scudetto. E lo dico perché queste sono partite importantissime, in cui il risultato è fondamentale per dare tante certezze e sicurezze in più, per contro quella che perde potrebbe avere qualche contraccolpo. Per questo, ripeto, quello di domenica lo ritengo uno scontro diretto molto importante".

Forse il risultato può pesare di più per Thiago Motta, il cui progetto tecnico è ancora all’inizio.

"Mah, dovesse perdere l’Inter non sarebbe certo una cosa bella perché pure per Inzaghi ci sarebbero degli strascichi da gestire. Inter-Juve è importante per entrambi, non conta che Thiago abbia appena incominciato alla Juve mentre Inzaghi sia al quarto anno con l’Inter".

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"Motta? Devo essere sincero..."

Che sfida si aspetta?

"Una bella partita tra due allenatori che hanno buone idee di gioco: sono ottimi esponenti in un periodo di crescita per il nostro calcio".

Però si continua a dire che da noi si va a una velocità troppo bassa rispetto ad alcuni tornei all’estero e che per questo motivo in Europa andiamo spesso in sofferenza. Condivide questa analisi?

"Ci sono dei campionati che vanno a una velocità superiore, ma è sempre stato così. In Premier, per esempio, si gioca un calcio magari meno ragionato, ma senz’altro più veloce. Il nostro torneo è sicuramente molto più tattico rispetto a molti altri. Detto questo secondo me tutto sta nell’equilibrio: dobbiamo capire che la velocità e la rapidità di pensiero non vanno sacrificate in nome di un eccessivo tatticismo perché il calcio moderno va in quella direzione".

Si aspettava che Thiago Motta diventasse un allenatore di primo livello?

"Devo essere sincero: lui è stato molto bravo perché la sua prima esperienza al Genoa non era stata bellissima, ma già da quei mesi in cui ha tastato con mano cosa volesse dire allenare in prima squadra nel nostro campionato ha imparato molto, dimostrando di essere una persona molto intelligente. Da lì è iniziato un percorso di crescita che non si è più fermato diventando una bella realtà per il nostro calcio e non solo".

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Yildiz come Del Piero?

Come giudica la crescita di Yild?z?

"È uno di quei giocatori che arriva dalla Lega Pro e quindi lo seguo con particolare attenzione e con gran piacere perché lì, nelle squadre B, questi ragazzi fanno esperienze davvero importanti. Yild?z è sulla scia di quei grandi numeri dieci il cui ruolo si sta un po’ perdendo e lui si deve adattare a giocare in una posizione diversa rispetto a quella in cui giocavo io, però l’importante è che continui a crescere e a migliorare. Ha sicuramente grandi potenzialità però il cammino è ancora lungo".

In tal senso, avere Thiago Motta come allenatore è una garanzia.

"Lui è uno che i giovani li fa giocare e li sa migliorare. E questo va benissimo per Yildiz".

Il paragone con Del Piero ci può stare?

"Mi sembra un po’ prematuro: Alex appena entrato faceva già la differenza, segnando gol importanti. Yild?z sta crescendo davvero molto bene e a me piace tantissimo. Però ha ancora del terreno da coprire per arrivare a quel livello".

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Il giudizio su Vlahovic

In Lega Pro oggi il Milan sta facendo crescere il talento di Camarda.

"Eh, peccato per l’altra sera perché aveva fatto davvero un bel gol... Ma, anche se il Var glielo ha annullato, Francesco con quella giocata ha confermato le sue qualità. Lui è una speranza, per il Milan ma non solo: dobbiamo augurarci anche in ottica nazionale che continui a fare cose buone".

Protagonista sicuro di Inter-Juve sarà Lautaro Martinez che a Berna, pur giocando pochi minuti, con quel colpo di tacco per Dimarco ha spianato la strada al gol di Thuram. L’argentino, magari non vincerà il Pallone d’Oro, ma in Italia è difficile trovare un giocatore così determinante...

"Sta facendo cose davvero straordinarie. Però voglio concentrarmi su un altro aspetto perché Lautaro, come attaccante, era bravo pure l’anno scorso, due e tre anni fa. A me ha impressionato la sua evoluzione a livello di personalità e di carisma, qualità in cui ha avuto una crescita davvero notevole. E poi mi ha colpito il suo attaccamento alla squadra: era uno che aveva tante offerte anche in Inghilterra invece ha voluto restare all’Inter, ha voluto fortissimamente diventare capitano e questo è un bel segnale".

Vlahovic, al contrario, sembra sempre un prototipo di fuoriclasse.

"Beh però i numeri sono dalla sua parte, magari da lui ci si aspetta che segni tre gol ogni partita però non è così. Per lui credo valga il discorso fatto con Yildiz: con Thiago Motta può crescere tanto".

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Stazione di Berna: il treno per Milano è al binario otto. Al sette c’è quello diretto all’aeroporto di Zurigo e, all’improvviso, compare Gianfranco Zola che da lì prenderà l’aereo per Londra, dopo aver commentato per Prime Video la vittoria dell’Inter sullo Young Boys, decisa da un gol di Marcus Thuram. Zola, sorride, firma un paio di autografi, si presta a qualche selfie e, in attesa del treno, ci racconta come lo diverta assai l’idea di vedere un’Inter-Juve dove in campo ci saranno Marcus e Khéphren, figli del suo amico Lilian Thuram: "Purtroppo con Lilian al Parma non abbiamo giocato molto tempo insieme perché lui è arrivato nell’estate del 1996 e io a novembre sono andato al Chelsea - ricorda - ciò nonostante ho imparato ad apprezzarlo come uomo perché è davvero un grande personaggio, mentre sul giocatore è quasi superfluo ricordare chi fosse...".

Già e pure i figli crescono bene...

"Crescono benissimo, mi sembra. Sono entrambi molto bravi. Io conosco molto meglio Marcus e, quando l’ho visto per la prima volta l’anno in Inter-Cagliari, ho detto 'cacchio, questo è veramente bravo' e da lì è stato un crescendo. Marcus è un giocatore moderno, forte tecnicamente, veloce, bravo di testa, veramente completo".

Chiusa la due giorni di Champions, domenica va di scena Inter-Juve. Anche se il campionato è ancora lungo, cosa può dire questa partita?

"Presto non direi, o meglio, presto se si considera il risultato finale della lotta scudetto. E lo dico perché queste sono partite importantissime, in cui il risultato è fondamentale per dare tante certezze e sicurezze in più, per contro quella che perde potrebbe avere qualche contraccolpo. Per questo, ripeto, quello di domenica lo ritengo uno scontro diretto molto importante".

Forse il risultato può pesare di più per Thiago Motta, il cui progetto tecnico è ancora all’inizio.

"Mah, dovesse perdere l’Inter non sarebbe certo una cosa bella perché pure per Inzaghi ci sarebbero degli strascichi da gestire. Inter-Juve è importante per entrambi, non conta che Thiago abbia appena incominciato alla Juve mentre Inzaghi sia al quarto anno con l’Inter".

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