Gilles Bibe, coordinatore sportivo dell’Athletique Club Boulogne Billancourt Football, ha visto crescere i fratelli Thuram, letteralmente. Marcus è stato all’Acbb dal 2010 al 2012, Khéphren dal 2013 al 2016. I figli di Lilian, arrivati tramite un carissimo amico comune, Alain Gremeaux, si sono così formati nella periferia di Parigi, prima di intraprendere il percorso del professionismo. Per una scelta precisa, oculata e vincente, che di fatto ha caratterizzato l’adolescenza dei due fratelli Thuram, decisa sostanzialmente proprio dal padre Lilian.
Signor Bibe, partiamo proprio da qui. Si capiva già a quell’età che i due sarebbero diventati non solo dei calciatori professionisti, ma anche campioni per la nazionale francese e squadre importanti come Inter e Juventus? «Non è possibile programmare o meno il successo professionale a quell'età, tanto più essendo i figli di un ex grande giocatore, dunque con determinate pressioni. E la prova è con quanto successo con altri figli di grandi campioni. Noi non possiamo controllare tutti i parametri».
Marcus sorride sempre: era così anche da bambino? «Marcus ha sempre il sorriso. Ed è questo che lo caratterizza meglio. È felice di giocare, abbiamo l'impressione che si diverta sempre dentro e fuori dal campo. Gli piace anche dormire molto».
E Khéphren? «È più riservato, del resto questa è l'immagine che dà di lui. Ciò non gli ha impedito di ridere molto quando era giovane».