Francisco “Chico” Conceiçao è la rivoluzione che d’un sol colpo spiazza i giochisti, gli allenatoristi e i filosofi del calcio cerebrale che mettono in primo piano le lavagne (e i droni, e gli algoritmi, e i “dati”) sul materiale umano. Il ragazzo portoghese ha piazzato “i 5 dribbling che sconvolsero il mondo del calcio” e ha riportato al centro del villaggio (non senza provocare qualche capriola interpretativa) il talento individuale: ti punto, mi metto in gioco, ti salto. E creo superiorità numerica, faccio gol o lo faccio fare. Francisco “Chico” Conceiçao è questa roba qui: l’imprevedibilità che manda il pensiero ai giocatori di talento e che, questione per nulla secondaria, rinverdiscono la tradizione del “calcio sport per tutti” nel quale non è necessario diventare dei cyborg per marcare la differenza. Poi, certo, se uno alto due metri e grosso come un armadio riesce a costruire analoghi dribbling e cambia di passo come quelli di un portoghese alto 1 metro e 70 centimetri, allora il futuro può essere suo. Ma, nell’attesa, il presente è di Chico i cui numeri - che potete leggere nella tabella a fianco - certificano come ormai abbia preso possesso della fascia destra juventina.