Pagina 3 | "Quanto ca**o mi manca tutto cio”: Milik, il post social scatena i tifosi Juve

Vedere gli altri giocare non è proprio il massimo per un amante del calcio. Chiedete pure a Milik, che in questo inizio di stagione non ha potuto ancora mettere piede in campo. Il polacco sta recuperando dal brutto infortunio e dovrà continuare a osservare le partite della Juve dalla tv dopo l'intervento di sutura al ginocchio. Intanto però si è fatto sentire sui social, scatenando i tifosi con un post su Instagram.

Milik, voglia di Juve: il post social e le risposte dei tifosi

"Quanto ca**o mi manca tutto ciò. Mi manca giocare. Non vedo l’ora di tornare là fuori, più forte e più affamato che mai!" - queste le parole di Milik a corredo di una serie di immagini come se fossero un album di ricordi delle passate stagioni. L'attaccante polacco dovrà attendere prima di ritornare in campo, visto il nuovo intervento che ha subito lo scorso ottobre, precisamente una meniscectomia artroscopica selettiva, per cercare di risolvere i problemi al ginocchio dopo il grave infortunio subito con la Polonia lo scorso giugno. Le risposte dei tifosi sotto il suo post non sono tardate ad arrivare: "Ci manchi troppo lì davanti", "Ti aspettiamo Arek", "Torna presto", "Quanto gasi", tutti messaggi positivi che dimostrano l'affetto nei suoi confronti, nonostante il periodo d'assenza.

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Milik e l'album dei ricordi

La voglia di tornare in campo è talmente tanta che Milik ha pubblicato proprio un carosello ricco di attimi ed emozioni in bianconero. A partire da un video di una famosa partita, quella del "fuorigioco fantasma" con Candreva dimenticato dalle telecamere e del clamoroso errore del Var che ha annullato la rete del polacco contro la Salernitana. A seguire altre esultanze dopo alcuni suoi gol. E non poteva mancare anche una foto con la Coppa Italia alzata nel cielo dell'Olimpico, l'ultimo trofeo vinto dalla Juventus lo scorso maggio contro l'Atalanta. Un post che mette in evidenza il suo cuore bianconero. Tanti i mi piace dallo spogliatoio della Vecchia Signora: Vlahovic, Locatelli, Gatti, l'ex Miretti, Adzic. E poi spicca anche un like da parte del tennista Hurkacz. Tutti aspettano il suo ritorno e non vedono l'ora.

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Come sta Milik?

Sono passati esattamente 140 giorni dall’ultima partita giocata dalla punta polacca: era venerdì 7 giugno, era Polonia- Ucraina, ed erano le sue mani sul proprio volto, con la paura ad accompagnarlo all’imbocco degli spogliatoi. Si temeva il crociato, di nuovo. Fu sospiro di sollievo: menisco. E fu operazione, soltanto settantadue ore dopo. Da lì, un recupero stimato di circa un mese, con il centravanti che puntava addirittura alla partecipazione al ritiro di Herzogenaurach. No, non è andata in questo modo. E le tempistiche si sono allungate così tanto da rendere l’attesa quasi vana, quella fiducia una semplice illusione. Passati agosto e settembre, l’ultima doccia fredda è arrivata lo scorso 2 ottobre, quando si è reso necessario un nuovo intervento, precisamente una meniscectomia artroscopica selettiva. Di fatto, erano sorte delle complicazioni dalla soluzione precedente, non appena il giocatore ha rimesso piede in campo. Complicazioni che né l’attaccante, né la Juventus, avrebbero mai potuto prevedere.

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Come sta Milik?

Sono passati esattamente 140 giorni dall’ultima partita giocata dalla punta polacca: era venerdì 7 giugno, era Polonia- Ucraina, ed erano le sue mani sul proprio volto, con la paura ad accompagnarlo all’imbocco degli spogliatoi. Si temeva il crociato, di nuovo. Fu sospiro di sollievo: menisco. E fu operazione, soltanto settantadue ore dopo. Da lì, un recupero stimato di circa un mese, con il centravanti che puntava addirittura alla partecipazione al ritiro di Herzogenaurach. No, non è andata in questo modo. E le tempistiche si sono allungate così tanto da rendere l’attesa quasi vana, quella fiducia una semplice illusione. Passati agosto e settembre, l’ultima doccia fredda è arrivata lo scorso 2 ottobre, quando si è reso necessario un nuovo intervento, precisamente una meniscectomia artroscopica selettiva. Di fatto, erano sorte delle complicazioni dalla soluzione precedente, non appena il giocatore ha rimesso piede in campo. Complicazioni che né l’attaccante, né la Juventus, avrebbero mai potuto prevedere.

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