Juve, non è la prima volta...
Un corpetto particolare e una voglia matta di tornare in campo: Teun Koopmeiners avrà sorriso come un bambino per tutta la vigilia, perché a star fuori proprio non ce la faceva più. E allora, quella di ieri è stata una giornata vissuta perennemente in attesa, dopo la seduta di allenamento e qualche scrollata sui social - non a caso è apparsa una foto sul suo Instagram con l’emoji degli occhi aperti -, finalmente il pensiero della partita non ha avuto quello strano retrogusto di opportunità mancata. No, Koop c’è. E se proprio non ci sarà dall’inizio, a gara in corso potrà ritrovare quel feeling col terreno verde che manca da Juve-Cagliari, quando era stato sostituito all’intervallo per un dolore che spezzava il respiro, che rendeva impossibile ragionare e correre, correre ragionando. Ecco: sono stati giorni duri, dolorosi, perché il tipo di infortunio era di quelli che lasciano il segno nella quotidianità. Serviva solo tempo: ha lenito, curato, attenuato soprattutto, quel fastidio che sembrava non andasse mai via. E invece, Koopmeiners si è rialzato e si è rimesso appena possibile a disposizione di Thiago.
Con un aiuto speciale per il terreno di gioco: un corpetto protettivo in fibra di carbonio, fatto praticamente su misura e direttamente a Torino, che andrà a rinforzare la parte infortunata. Si tratta infatti di una stampa ad hoc, con la misura rilevata sul busto del giocatore e lavorata con il software CAD; da lì la creazione in 3D del progetto scansionato e la realizzazione definitiva del supporto per il calciatore. Tutto ciò è permesso dai filamenti di carbonio, tessuto estremamente elastico e leggero, spesso utilizzato per le maschere applicate al setto nasale. Naturalmente, è inattuabile prevenire del tutto i colpi e i contrasti presenti nei novanta minuti, ma il rinforzo serve di fatto ad assorbire meglio gli scontri e a rinforzare la zona in questo momento più sensibile per l’olandese. Ricorda qualcosa? Era accaduto lo stesso undici mesi fa, con Locatelli: frattura alla costola e il tentativo disperato di recuperare per Juventus-Inter. Pure per il centrocampista ci fu bisogno di una fascia elastica protettiva, simile a quella che può essere utilizzata. Da regolamento, se non sul volto, non può esserci alcun tipo di supporto abbastanza duro da causare danni agli avversari. Dunque dimenticate l’armatura da Robocop, però: questa è da RoboKoop..