Non è un dramma, il sesto posto occupato dalla Juventus, con ancora 28 partite da giocare. Non è neppure un caso, però. Non deve dunque destare allarme, ma attenzione sì. Se i bianconeri hanno cinque squadre davanti non è perché tutte quelle squadre sono partite con il turbo e stanno tenendo un passo fuori dal comune. No, è il ritmo bianconero che non è abbastanza alto per poter raggiungere quel quarto posto oggi occupato dalla Lazio, con 19 punti come Atalanta e Fiorentina (terza e quinta in virtù di gol segnati e differenza reti) e uno in più della Juve.
La media punti
Quel quarto posto che è l’ultimo a garantire senza ombra di dubbio la qualificazione alla prossima Champions League, definita «l’obiettivo minimo» dall’ad Maurizio Scanavino durante la presentazione di Thiago Motta. (Il quinto posto, che nella passata stagione ha permesso di qualificarsi proprio al Bologna del tecnico italobrasiliano, potrebbe non bastare: dipenderà dal ranking e dunque dai risultati delle italiane impegnate nelle coppe). Ogni campionato fa storia a sé e non è detto che quanto successo negli ultimi otto debba ripetersi in quello in corso, però è sicuramente molto probabile: e gli 1,8 punti di media a partita a cui sta viaggiando la Juve non sono mai stati sufficienti per raggiungere la quarta piazza a partire dalla stagione 2016-17 compresa. Ovvero quella in cui il quarto posto è tornato a garantire la qualificazione alla Champions dell’annata successiva, dopo che per cinque stagioni il campionato italiano aveva avuto a disposizione soltanto tre posti per il torneo più prestigioso d’Europa.