Yildiz più di Del Piero e… Locatelli: Udinese-Juve, partita super

Il talento bianconero ha propiziato entrambe le reti, cucito il gioco e contrastato. Nel finale ha fatto il centravanti
Yildiz come Iniesta, dall'Udinese all'Udinese: la giocata del diez

INVIATI A UDINE - E chi lo ha detto che per crescere serva soprattutto segnare? Certo, se sei un attaccante il gol aiuta per sentirti più forte e raccogliere gli elogi. Ma quando devi dimostrare di essere un campione vero, un giocatore affermato, perché sei giovane e quindi non hai ancora avuto il tempo di convincere tutti sul fatto di non essere solo una meteora, bensì una stella con luce potente e ferma, allora servono anche le partite come quella firmata ieri da Kenan Yildiz. Che, a 19 anni, ha già giocato oltre tre volte le sfide in bianconero che alla sua età aveva disputato Del Piero.

Yildiz e la firma di un leader

Il turco a Udine ha firmato 90’ da leader. Un prova di sostanza, prima ancora che di classe: ben cinque i contrasti completati, più di qualsiasi altro giocatore in campo, persino uno in più del guerriero Locatelli, padrone indiscusso della mediana. E tutto questo sapendo cavarsela, nel finale, anche nel ruolo di centravanti, al posto di Vlahovic richiamato in panchina per rifiatare, dopo aver messo lo zampino in entrambe le reti bianconere. Prima la sponda deliziosa in area di rigore per Thuram in occasione del vantaggio, poi il tiro di destro a colpire il palo in occasione del raddoppio, quando sulla ribattuta è piombato Savona come un’aquila a spedire in rete la palla.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Yildiz, che numeri!

Yildiz, d’altronde, è stato centrale nella manovra della Juventus in Friuli, a dispetto di una posizione ancora defilata a sinistra: 46 palloni accarezzati, addirittura 21 passaggi completati su 24, nonostante la difficoltà nel gestire il pallone a ridosso dell’area avversaria. Un Yildiz, dunque,che ha saputo portare in giro per il campo, con la giusta leggerezza, la pesante maglia numero 10. Devono avergli fatto bene le due partite iniziate in panchina a Milano con l’Inter, quando aveva poi esaltato il mondo Juve con la doppietta della rimonta per il 4-4, e allo Stadium col Parma. Motta gli chiede di giocare in una posizione spuria: ala sinistra quando di fatto potrebbe dare il meglio da sottopunta dietro a Vlahovic, ma quella è la zona presidiata da Koopmeiners.

Yildiz, "Il ragazzo si farà"

E allora il turco sta cercando di adattarsi per non essere troppo leggibile, con posizioni di ricezione non scontate. “Il ragazzo si farà” cantava De Gregori: Yildiz è pronto per proseguire il ritornello cambiando le parole, anche perché lui le spalle non ce l’ha strette, ma belle larghe. Del resto per muoversi con questa personalità in Serie A, dove ti hanno già preso la targa per raddoppiarti, quando va bene, occorre essere focalizzati e pronti per reggere le pressioni che arrivano in campo e fuori.

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INVIATI A UDINE - E chi lo ha detto che per crescere serva soprattutto segnare? Certo, se sei un attaccante il gol aiuta per sentirti più forte e raccogliere gli elogi. Ma quando devi dimostrare di essere un campione vero, un giocatore affermato, perché sei giovane e quindi non hai ancora avuto il tempo di convincere tutti sul fatto di non essere solo una meteora, bensì una stella con luce potente e ferma, allora servono anche le partite come quella firmata ieri da Kenan Yildiz. Che, a 19 anni, ha già giocato oltre tre volte le sfide in bianconero che alla sua età aveva disputato Del Piero.

Yildiz e la firma di un leader

Il turco a Udine ha firmato 90’ da leader. Un prova di sostanza, prima ancora che di classe: ben cinque i contrasti completati, più di qualsiasi altro giocatore in campo, persino uno in più del guerriero Locatelli, padrone indiscusso della mediana. E tutto questo sapendo cavarsela, nel finale, anche nel ruolo di centravanti, al posto di Vlahovic richiamato in panchina per rifiatare, dopo aver messo lo zampino in entrambe le reti bianconere. Prima la sponda deliziosa in area di rigore per Thuram in occasione del vantaggio, poi il tiro di destro a colpire il palo in occasione del raddoppio, quando sulla ribattuta è piombato Savona come un’aquila a spedire in rete la palla.

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