TORINO - Ribadita l’inesausta premessa sull’esegesi delle dichiarazioni da calciomercato (vanno prese con pinze lunghissime e il setaccio deputato a trattenere le verità per far invece passare le bugie deve possedere grana assai fine), è d’obbligo ripartire dalle frasi che Cristiano Giuntoli ha pronunciato pochi minuti prima della gara di Udine: "La priorità per il mercato di gennaio? Più un difensore dell’attaccante". Perché l’infortunio di Bremer ha pesato e pesa qualitativamente, numericamente e pure “moralmente”. La coperta, però, sembra cortina anche là davanti dove il peso dell’attacco è sulle spalle del solo Dusan Vlahovic, unico centravanti di ruolo in rosa in attesa che Arkadiusz Milik rientri (inizio dicembre?) si valuti la sua efficienza. Questo, almeno, è ciò che pensiamo noi comuni mortali perché invece nelle segrete stanze della Continassa hanno evidentemente altri convincimenti esplicitati dallo stesso Giuntoli: "Il vice Vlahovic? Abbiamo possibilità di far giocare altri, Nico Gonzalez ora è fuori, Yildiz pure. Anche Milik può dare una mano quando tornerà".
Vice Vlahovic: Motta non dimentica Milik
Tutto questo risponde certo al vero e, anzi, va pure aggiunto che Thiago Motta in corso d’opera ha già schierato centravanti un paio di volte Mbangula e Weah. Sia per far rifiatare Vlahovic, ovviamente protagonista dei cambi in uscita, sia per cambiare i punti di riferimento alle difese avversarie. Con lo statunitense, in gol con l’Inter e con il Parma, che ha spiegato di non essere per nulla un neofita in questo ruolo: "Motta mi chiede di chiudere sui cross, ma è anche una mia attitudine perché ho spesso giocato da numero nove e quindi posso farlo tranquillamente". E poi, appunto, c’è l’attesa per Milik che rientrerà dopo l’intervento al ginocchio: un ritorno in rosa previsto per gli inizi di dicembre e quindi con il tempo a disposizione per valutare la sua efficienza in vista del mercato di gennaio. Perché sì: vanno bene le alternative ma è evidente come l’opzione di Vlahovic sia diversa a tutte le altre, tanto è vero che lo stesso Motta non vi ha mai rinunciato nella formazione di partenza in queste 14 patite tra campionato e Champions League.
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