La reazione si è vista a Udine: veemente, nella testa e nelle gambe della squadra. Stasera alla Juventus tocca il compito più difficile, in tutte le cose: confermarsi. E per farlo deve dimenticare la sua versione timida e impacciata vista allo Stadium contro lo Stoccarda, nell’ultima uscita di Champions. E se, come spesso ripete Thiago Motta, “ogni partita fa storia a sé”, quella dello Stade Mauroy di Lilla ha tutti i presupposti per vedere qualcosa di nuovo per la Juventus, quantomeno in Europa. A centrocampo infatti il tecnico italo-brasiliano sta valutando la possibilità di mostrare i muscoli, rinunciando almeno dal primo minuto alle geometrie di Fagioli e all’imprevedibilità di McKennie, carte che possono tornare molto utili anche a partita in corso. Salgono le quotazioni di Thuram e Koopmeiners insieme da titolari, così come salirebbe in questo caso l’altezza della mediana, con i 192 centimetri del francese figlio d’arte e il metro e 85 dell’olandese. Ai quali va aggiunto il dinamismo cerebrale dell’indispensabile Locatelli da playmaker davanti alla difesa.