Juve tra Superlega e sponsor: la risposta scatena la furia degli azionisti

Richieste di chiarimenti in assemblea sul nuovo torneo e le maglie: Ferrero ha detto che è stata fatta domanda per uscire, ma…

TORINO - Superlega e sponsor di maglia: due situazioni sulle quali il presidente Ferrero e l’ad Scanavino hanno cercato di fare chiarezza visto l’incalzare delle domande degli azionisti. Questione Superlega: a oggi la Juventus è ancora tecnicamente nella Superlega, anche se il presidente Ferrero ha ribadito la ferma intenzione di uscire dal progetto, anzi di ritenersi di fatto già fuori, tant’è che se nel bilancio, approvato ieri dall’assemblea, si possono trovare le svalutazioni delle quote della società spagnola, l’European Super League Company, che aveva riunito i 12 club fondatori. "Abbiamo fatto due comunicati stampa sulla Superlega, il 6 giugno e il 13 luglio 2023 - spiega Ferrero -. Il progetto Superlega nasce con un certo numero di squadre, poi alcune recedono e ne restano 3, tra cui la Juventus. Abbiamo notificato (a Real Madrid e al Barcellona, ndr) la decisione di recedere dalla Superlega nel settembre dell’anno scorso ma ad oggi non abbiamo ricevuto risposta. Ribadisco però che la nostra decisione è definitiva".

La Juve saluta la Superlega ma...

La Juventus ha detto quindi addio alla Superlega, anche perché si trattava di una condizione “sine qua non” per trovare l’accordo con l’Uefa, ma di fatto fuori non lo è perché per uscire è necessario che Barcellona e Real Madrid diano la loro approvazione, un consenso che non è mai arrivato. E se si va fuori senza il sì di Real e Barça si paga una penale, come da contratto. Nel bilancio bianconero si legge che, in data 13 luglio (quando la Superlega aveva comunque dato un riscontro alla richiesta della Juventus), erano sorte "alcune divergenze sull’interpretazione degli accordi applicabili al Progetto Superlega". Progetto per il quale la Juventus ha investito anche dei soldi: due milioni tra capitale sociale e sovrapprezzo per detenere il 9,1% della European Super League Company, oltre 2,6 milioni a titolo di finanziamento fruttifero, per un totale di 4,6 milioni persi perché, come spiega il responsabile finanziario della Juventus Stefano Cerrato, "il club ha svalutato prudenzialmente il fondo Superlega e lo ha esposto con un valore netto pari a zero nel bilancio 2023-24. La svalutazione del credito è avvenuta prima del pronunciamento della Corte di Giustizia europea".

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La Juve e lo sponsor di maglia

Virtualmente fuori dalla Superlega e ancora senza sponsor di maglia. "Siamo in trattativa con diversi brand e società con interesse di visibilità internazionale e consideriamo di arrivare ad un accordo entro la fine di questa stagione - certifica l’ad Scanavino -. Nel frattempo abbiamo pensato di dare la disponibilità a Save the Children. Qualche settimana fa abbiamo chiuso con lo sponsor di manica Azimut". La risposta del dirigente bianconero non ha soddisfatto gli azionisti, fortemente critici. "Avete sbandierato che siamo il primo brand in Italia sui social con 180 milioni di follower - tuona Salvatore Cozzolino - e non c’è un’azienda in tutto il mondo che ci voglia fare da sponsor. Lo sponsor vale 40 milioni: non avremo l’appeal del Real Madrid, ma il nostro brand vale". "Lo sponsor è una vicenda grottesca - sottolinea Danubi -: Jeep ha versato quasi 350 milioni in dodici stagioni di sponsorizzazioni, la Juventus è fra i primi dieci brand sportivi al mondo, ha grande visibilità mediatica e sui social, eppure non si trova. Ho paura che Elkann abbia un interesse limitato sulla Juventus altrimenti avrebbe trovato un’alternativa a Jeep".

I tifosi dovranno pazientare ancora tanto: dalle parole di Scanavino si evince che lo sponsor arriverà probabilmente non prima della prossima stagione con inevitabili perdite economiche che andranno a pesare sul bilancio e che potrebbero anche vanificare il taglio dei costi se contestualmente non si incrementano o, addirittura, diminuiscono i ricavi. Eppure quest’estate, quando è scaduto il contratto con Jeep, il responsabile marketing Calvo sembrava ottimista. "Le sensazioni sono positive: abbiamo diverse trattative in fase avanzata. Arriviamo da due anni difficili, nell’industria delle sponsorizzazioni la reputazione del brand e la programmazione sono fondamentali".

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TORINO - Superlega e sponsor di maglia: due situazioni sulle quali il presidente Ferrero e l’ad Scanavino hanno cercato di fare chiarezza visto l’incalzare delle domande degli azionisti. Questione Superlega: a oggi la Juventus è ancora tecnicamente nella Superlega, anche se il presidente Ferrero ha ribadito la ferma intenzione di uscire dal progetto, anzi di ritenersi di fatto già fuori, tant’è che se nel bilancio, approvato ieri dall’assemblea, si possono trovare le svalutazioni delle quote della società spagnola, l’European Super League Company, che aveva riunito i 12 club fondatori. "Abbiamo fatto due comunicati stampa sulla Superlega, il 6 giugno e il 13 luglio 2023 - spiega Ferrero -. Il progetto Superlega nasce con un certo numero di squadre, poi alcune recedono e ne restano 3, tra cui la Juventus. Abbiamo notificato (a Real Madrid e al Barcellona, ndr) la decisione di recedere dalla Superlega nel settembre dell’anno scorso ma ad oggi non abbiamo ricevuto risposta. Ribadisco però che la nostra decisione è definitiva".

La Juve saluta la Superlega ma...

La Juventus ha detto quindi addio alla Superlega, anche perché si trattava di una condizione “sine qua non” per trovare l’accordo con l’Uefa, ma di fatto fuori non lo è perché per uscire è necessario che Barcellona e Real Madrid diano la loro approvazione, un consenso che non è mai arrivato. E se si va fuori senza il sì di Real e Barça si paga una penale, come da contratto. Nel bilancio bianconero si legge che, in data 13 luglio (quando la Superlega aveva comunque dato un riscontro alla richiesta della Juventus), erano sorte "alcune divergenze sull’interpretazione degli accordi applicabili al Progetto Superlega". Progetto per il quale la Juventus ha investito anche dei soldi: due milioni tra capitale sociale e sovrapprezzo per detenere il 9,1% della European Super League Company, oltre 2,6 milioni a titolo di finanziamento fruttifero, per un totale di 4,6 milioni persi perché, come spiega il responsabile finanziario della Juventus Stefano Cerrato, "il club ha svalutato prudenzialmente il fondo Superlega e lo ha esposto con un valore netto pari a zero nel bilancio 2023-24. La svalutazione del credito è avvenuta prima del pronunciamento della Corte di Giustizia europea".

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