L’atmosfera plumbea e la negatività di Manchester, sponda United, hanno avviluppato anche lui. E l’olandese del destino, colui che nei sogni avrebbe dovuto ricalcare le orme di un mito come Ruud van Nistelrooij, si è incupito e perso tra i ritmi e le movenze di un calcio che non è evidentemente nelle sue corde. E così il nome di Joshua Zirkzee è tornato prepotentemente di attualità nei discorsi di mercato, con i club italiani che hanno rizzato le antenne, avviato i contatti, iniziato i sondaggi e allestito tutto l’armamentario utile in questi casi.
In prima fila, ovviamente, c’è la Juventus perché va bene sperare nel recupero di Milik, ancora alle prese con il recupero post operatorio al ginocchio, ma anche i sassi sanno che serve un vice-Vlahovic e la situazione in Serie A, con una classifica cortissima e un campionato senza padroni, alimenta passioncine da sogni proibiti. Non serve nemmeno, poi, ricordare cosa abbia rappresentato Zirkzee nel Bologna di Thiago Motta, dove il tecnico gli disegnò intorno un gioco perfetto per esaltare le sue caratteristiche da “nove e mezzo” più che da centravanti d’area. Passo felpato, contro tempi nei controlli e nei passaggi, capacità di inserirsi ma soprattutto di favorire gli inserimenti dei compagni a riempire, loro, l’area di rigore mentre lui risucchiava i centrali avversari.