TORINO - La musica, alla Continassa, è cambiata. Se le prime due soste si erano rivelate delle preziose alleate per l’albeggiante progetto tecnico di Thiago Motta, che aveva potuto lavorare con tranquillità insieme a una buona parte dell’organico per due settimane di fila, la terza finestra stagionale dedicata alle Nazionali ha invece restituito lo scenario più abituale in casa Juventus. Il tecnico italo-brasiliano, al saldo degli elementi infortunati o in graduale uscita dall’infermeria, è infatti rimasto a Torino con appena sei calciatori a disposizione, tre portieri e tre uomini di movimento.
Negli allenamenti in programma fino a domani, cui seguiranno tre giorni di riposo, in attesa del rientro dei quattordici giocatori impegnati con il proprio Paese in giro per il mondo, c’è poco spazio per esercitazioni di affiatamento e di connessione tra reparti: Di Gregorio, Perin e Pinsoglio da una parte, Kalulu, Thuram e Fagioli dall’altra, in mezzo un nugolo di giovani a supporto per svolgere il lavoro. E, poi, ci sono gli elementi prossimi al rientro in campo. I tempi saranno lunghissimi per Bremer e lunghi per Milik, mentre si spera di ritrovare entro la fine dell’anno Adzic ed entro la fine del mese Douglas Luiz.