Di Gregorio è solo l’ultimo della lista: Juve, non è che adesso cambi idea?

L'estremo difensore bianconero si racconta tra aneddoti e obiettivi, poi svela un dettaglio importante per il futuro
Juve, gli stranieri con più presenze: Szczesny dietro a Sivori e davanti a Davids

"Da quando sono qui è cambiato tutto". Michele Di Gregorio racconta i suoi primi mesi nel mondo Juve e lo fa in un'intervista a cuore aperto ai microfoni di Sportitalia. Tantissimi gli argomenti toccati dall'estremo difensore: daglli anni in C, il Monza e la chiamata, inaspettata, dei bianconeri. Poi alcuni aneddoti simpatici sullo spogliatoio: "Gatti è quello che ascolta la musica peggiore". E alcune curiosità che lo legano agli altri due portieri della rosa oltre a svelare una cosa importante su capitan Danilo.

Juve, a tutto Di Gregorio

Di Gregorio inizia con una serie di domande in rapida sequenza, e svella innanzitutto chi è il più puntuale nello spogliatoio: "Più di uno. Noi tre portieri (lui con Perin e Pinsoglio, ndr), Locatelli e Koopmeiners. Tutte le mattine ci troviamo presto". Su chi sia il più elegante tra i compagni di squadra non ha dubbi: "Locatelli!". E poi risposte a raffica: Di Gregorio svela come Perin sia il calciatore della Juve che parla di più, Douglas Luiz invece quello che parla di meno, mentre Gatti il compagno che ascolta la musica peggiore. E ancora "Il più simpatico è McKennie, mentre quello che dà più consigli è Danilo. Vlahovic quello che fa più scherzi".

Poi un passaggio sulla carriera: "Rifarei tutte le scelte fatte per arrivare fino a qui perché mi hanno formato da calciatore e da uomo. Soprattutto in C, dove affronti dinamiche completamente diverse rispetto al settore giovanile. Il fatto di aver fatto un percorso dove ho sempre ambito a giocare, non mi importava dove e in che categoria, mi ha aiutato nel minutaggio, nello sbagliare e migliorarmi". E alla Juve non ha intenzione di fermarsi...

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Di Gregorio e il sogno Juve

Di Gregorio svela il suo sogno: "Dovessi esprimere un sogno sicuramente è quello di poter vincere tutto. Poi ci sono gli avversari, i percorsi e la realtà. Non è mai semplice vincere. Però questo è il mio sogno. Voglio fare una grande stagione, aiutare la società, la squadra e i compagni". Dal Monza: "Quattro anni belli vissuti con l'unico obiettivo di andare in Serie A. Esserci riusciti è stato emozionante per tutti. Ci siamo tolti soddisfazioni importanti e sono anni che porterò sempre con me". Fino alla chiamata Juve: "A fine campionato scorso il mio agente mi ha parlato di questa possibilità. Sono rimasto un po' spiazzato, ci vuole qualche giorno per realizzare che ti ha chiamato la Juve. Emozione bellisima e forte"

"Da quando sono qui è cambiato tutto - svela il portiere bianconero -. Obiettivi, pressioni, strutture e anche il modo di lavorare. Una sfida bellissima anche se sono passati pochi mesi". E sul momento della squadra: "La squadra è giovane (la seconda del campionato ndr) e con tanti innesti nuovi, siamo sulla strada giusta. Lavoriamo tutti nella stessa direzione seguendo le indicazioni del mister. Per ora è un bilancio positivo. Più passi il tempo e lavori insieme, capisci le richieste. La squadra è compatta e si sta vedendo nell'ultimo periodo. Più si andrà avanti e più andrà meglio".

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Scudetto, l'eredità di Buffon e il paragone con Peruzzi

L'estremo difensore poi guarda anche al passato: "Qui sono passati dei portieri fortissimi. È la prima cosa che ho pensato, è inevitabile. Buffon ha fatto la storia del ruolo e del calcio, mi sprona tanto. Peruzzi? Un paragone per caratteristiche, non troppi alti e con fisicità importanti. Anche lui è stato un portiere incredibile e mi fa piacere essere accostato a lui". E sull'allenatore che gli ha cambiato la carriera: "A livello di allenatori mi reputo fortunato, ne ho avuti diversi e da ognuno ho potuto imparare le diverse sfumature. Sicuramente essermi allenato due anni con Magni mi ha aiutato perché lui arrivava da una società grande come il Milan e aveva già lavorato con portieri come Donnarumma. E anche lui mi è stato di grande aiuto"

E quando parla della parata più bella c'è sempre la Juve di mezzo: "La prima che mi viene in mente adesso che sono qua è proprio in Juve-Monza quella su Di Maria. La ricordo con piacere". La chiamata di Spalletti: "Da bambino si sogna anche la Nazionale e sono molto felice della prima chiamata, era un obiettivo. Ora voglio restarci più a lungo possibile". E a chiudere sullo scudetto: "In allenamento cerchiamo di allenarci sempre bene e vogliamo andare in campo per fare la miglior prestazione possibile, in campionato e Champions. Non si è mai parlato di scudetto"

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Di Gregorio e il futuro di Danilo

Danilo è senza dubbio l'uomo d'esperienza dello spogliatoio della Juve, nonostante non stia vivendo il suo miglior momento da quando è arrivato in bianconero. Poco utilizzato da Motta: appena 12' nelle ultime due gare giocate e con quattro partite da titolare da inizio stagione. Troppo poco per un giocatore del suo calibro anche se le prestazioni, va sottolineato, non sono state del tutto positive. Diversi errori e ora è tornato in auge un chiacchiericcio di mercato di cui farebbe volentieri a meno. Sì, perché negli ultimi giorni sono tornate a circolare voci circa un suo possibile addio soprattutto per le squadre che hanno mostrato interesse nei suoi confronti.

Dall'Inghilterra, infatti, hanno fatto uscire l'interese del Manchester United del nuovo allenatore Amorim. Ma al di là di questo per lo spogliatoio della Juve è un punto di riferimento importante e in diversi ne hanno parlato. Come Di Gregorio nell'intervista: "Il mio principale riferimento? Danilo, il capitano!". Ma in precedenza anche Koopmeiners: "Incredibile poi il carisma di Danilo, quando parla in allenamento si avverte subito che è un leader". E il connazionale Douglas Luiz: "Il punto di riferimento alla Juve è Danilo". Insomma, per tutti è indispensabile e dunque anche per il futuro è da capire bene quale sarà la sua posizione oltre a quella del club. 

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"Da quando sono qui è cambiato tutto". Michele Di Gregorio racconta i suoi primi mesi nel mondo Juve e lo fa in un'intervista a cuore aperto ai microfoni di Sportitalia. Tantissimi gli argomenti toccati dall'estremo difensore: daglli anni in C, il Monza e la chiamata, inaspettata, dei bianconeri. Poi alcuni aneddoti simpatici sullo spogliatoio: "Gatti è quello che ascolta la musica peggiore". E alcune curiosità che lo legano agli altri due portieri della rosa oltre a svelare una cosa importante su capitan Danilo.

Juve, a tutto Di Gregorio

Di Gregorio inizia con una serie di domande in rapida sequenza, e svella innanzitutto chi è il più puntuale nello spogliatoio: "Più di uno. Noi tre portieri (lui con Perin e Pinsoglio, ndr), Locatelli e Koopmeiners. Tutte le mattine ci troviamo presto". Su chi sia il più elegante tra i compagni di squadra non ha dubbi: "Locatelli!". E poi risposte a raffica: Di Gregorio svela come Perin sia il calciatore della Juve che parla di più, Douglas Luiz invece quello che parla di meno, mentre Gatti il compagno che ascolta la musica peggiore. E ancora "Il più simpatico è McKennie, mentre quello che dà più consigli è Danilo. Vlahovic quello che fa più scherzi".

Poi un passaggio sulla carriera: "Rifarei tutte le scelte fatte per arrivare fino a qui perché mi hanno formato da calciatore e da uomo. Soprattutto in C, dove affronti dinamiche completamente diverse rispetto al settore giovanile. Il fatto di aver fatto un percorso dove ho sempre ambito a giocare, non mi importava dove e in che categoria, mi ha aiutato nel minutaggio, nello sbagliare e migliorarmi". E alla Juve non ha intenzione di fermarsi...

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