Sfortuna prima azionista Juve, ecco i punti deboli: come ne esce Motta

Un infortunio tira l'altro, i bianconeri chiamati ai ripari in un crash test involontario: ora l'Aston Villa

Contro l’Aston Villa, Motta avrà 11 titolari e in panchina 4 giocatori di movimento oltre ai due portieri di riserva. Siccome ci pare in forma come quando giocava, al suo posto prenderemmo in considerazione di regalarci qualche minuto. Ma, scherzi a parte, i numeri sono impressionanti. Un infortunio tira l’altro, si sa: è una spirale in cui si avvitano scelte forzate e qualche errore di valutazione, ma la sfortuna è quasi sempre l’azionista di maggioranza. Sulla Juventus ha picchiato duro (vedi Bremer), anche se la questione del vice Vlahovic incorpora l’equivoco Milik e la storia clinica di Nico Gonzalez.

Juve incompiuta, ma sbocciano i campioni

Che la Juventus fosse incompiuta, d’altronde, lo si era capito e detto già alla fine del mercato che, comunque, ha portato a Torino gente come Kalulu, Thuram e Conceiçao, sullo spessore e sul talento dei quali erano in pochi a scommettere. Gli infortuni stanno mettendo in evidenza tutti i punti deboli del progetto Juventus che, tuttavia, esce piuttosto bene da questo involontario crash test. Motta inventa toppe, a volte geniali, a volte no, ma la squadra non perde mai, spesso convince, ha una solidità difensiva impressionante e sta trovando una sua identità agonistica come gruppo. Quando si cresce nelle difficoltà, si consolida la forza caratteriale del collettivo, nel quale stanno sbocciando giovani come Savona, e si consolidano potenziali campioni come Cambiaso. Insomma, in qualche modo la Juve va, se supera la tempesta, potrebbe andare più forte.

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