Weah costretto a cancellare la conferenza: il retroscena Juve pre Champions

La trasferta inizia con un problema, ma stasera la squadra di Motta si aggrappa a Tim, lo strano vice Vlahovic

BIRMINGHAM (INGHILTERRA) - Se Dusan Vlahovic non ce la fa a salire sul volo per le West Midlands, Timothy Weah percorre la scaletta con passo rapido e felpato verso la notte che può segnare una tappa importante nella sua carriera. Perché il ragazzo, figlio d’arte di cotanto padre, magari non diventerà quell’attaccante mostruoso e inarrestabile che fece del babbo George un’icona del pallone mondiale, ma insomma… il ruolo di punta sembra garbargli parecchio, nonostante - uno fra tutti - Unai Emery da allenatore del Paris Saint-Germain, dopo averlo fatto debuttare da professionista in giovane età, lo avesse spostato sulla fascia per sfruttarne la velocità. Di pensiero e di azione. Perciò non c’è nulla di cui stupirsi se l’ex Lilla, questa sera nell’inferno di fuoco del Villa Park, si vestirà “alla Vlahovic” e proverà a farne le veci. Magari cercando quel quinto gol stagionale che farebbe di Tim (come tutti lo chiamano alla Continassa, e non solo) il secondo miglior cannoniere della Juve. La situazione attuale: nove reti Dusan, quattro Weah (già così, primato personale), quattro Kenan Yildiz.

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Weah prima punta al posto di Vlahovic

L’americano centravanti al posto di Vlahovic non è esattamente un inedito su questi schermi. È successo più di una volta e la prima puntata del “travestimento” risale al 21 settembre, interno Stadium, avversario il Napoli, quando Thiago Motta sostituì il serbo con Timothy al calare di un primo tempo molto negativo per DV9. Il secondo non portò a molto altro, partita bloccata e tanti saluti. Ma il ragazzo nato a New York è lo stesso che, un mesetto dopo, nel giro di quattro giorni fra il 27 e il 30 ottobre si permise di segnare un gol cadauno a Sommer e Suzuki, freddati dagli inserimenti dell’americano, premiati da un rigoroso assist di Chico Conceiçao. Ecco, stasera a Birmingham l’asse si ricomporrà, con il portoghese a dribblare sulla destra e Weah pronto a sfruttare l’ennesimo regalo, questa volta nella posizione di punta centrale.

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Aston Villa "allegro" in difesa: Weah può approfittarne

Altro elemento che depone a favore degli ottimisti in vista del match contro l’Aston Villa: i Claret and Blue di Emery sono abituati a giocare molto alti, il che può favorire le progressioni juventine in ripartenza, lì dove Weah e i compagni solitamente incidono parecchio. A proposito: probabilmente Thiago Motta avrà dato più di un’occhiata alla partita giocata sabato dai Villans in casa contro il Crystal Palace. Date uno sguardo al gol del 2-1 degli ospiti: tre passaggi contati da una trequarti all’altra per la rete subita dall’Aston Villa. Abbonata, in questa stagione, al 19: come i punti, i gol segnati, ma pure quelli subiti. Decisamente troppi, se distribuiti su 12 giornate. Tim, insomma, può sguazzare nelle praterie del Villa Park, dopo aver messo la propria firma sul derby del 9 novembre, con successivo “replay” siglato in Usa-Giamaica.

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Juve, disavventura a Birmingham: "colpa" di... Weah

Il momento è da cavalcare, insomma, e quanto accaduto nel pomeriggio di ieri all’aeroporto di Birmingham non cancella sensazioni e impressioni assai positive. Anzi, a posteriori verrebbe da dire che Weah “parlerà” sul campo del Villa, oggi alle 20 locali (le 21 italiane). Ieri, infatti, il giocatore era stato designato per accompagnare Thiago Motta in conferenza stampa. Un appuntamento rimandato al tardo pomeriggio, poi cancellato, per colpa di un intoppo burocratico legato al doppio passaporto (americano e francese) di Tim, che l’ha costretto a rimanere in aeroporto per tutti i controlli del caso e ha imposto alla squadra di saltare il consueto “walkaround”. A quel punto la Juventus ha deciso di cambiare nome del calciatore “convocato” in conferenza: non più Weah, ma Andrea Cambiaso, già “nominato” alla vigilia di Lipsia-Juventus. Weah doveva parlare, non ha parlato, parlerà stasera, possibilmente con i gol.

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BIRMINGHAM (INGHILTERRA) - Se Dusan Vlahovic non ce la fa a salire sul volo per le West Midlands, Timothy Weah percorre la scaletta con passo rapido e felpato verso la notte che può segnare una tappa importante nella sua carriera. Perché il ragazzo, figlio d’arte di cotanto padre, magari non diventerà quell’attaccante mostruoso e inarrestabile che fece del babbo George un’icona del pallone mondiale, ma insomma… il ruolo di punta sembra garbargli parecchio, nonostante - uno fra tutti - Unai Emery da allenatore del Paris Saint-Germain, dopo averlo fatto debuttare da professionista in giovane età, lo avesse spostato sulla fascia per sfruttarne la velocità. Di pensiero e di azione. Perciò non c’è nulla di cui stupirsi se l’ex Lilla, questa sera nell’inferno di fuoco del Villa Park, si vestirà “alla Vlahovic” e proverà a farne le veci. Magari cercando quel quinto gol stagionale che farebbe di Tim (come tutti lo chiamano alla Continassa, e non solo) il secondo miglior cannoniere della Juve. La situazione attuale: nove reti Dusan, quattro Weah (già così, primato personale), quattro Kenan Yildiz.

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