Clamoroso Juve, con Fagioli via anche Douglas Luiz? Il mercato si trasforma

L’azzurro è scivolato in fondo alle gerarchie del centrocampo, il brasiliano sta faticando a entrare in sintonia con il progetto tecnico di Motta

Ma quali botti di Capodanno. I fuochi d’artificio, in casa Juventus, sono semmai attesi per le prime settimane dell’anno. Solare, s’intende. Il calendario propone (o impone…) ai bianconeri un ricco menù che, soltanto nel mese di gennaio 2025, prevede tra le sette e le otto partite, a seconda dell’esito della semifinale araba di Supercoppa. Ma lo spettacolo pirotecnico, a differenza dei piani iniziali stilati alla Continassa, è atteso anche dietro la scrivania, oltre che in campo.

Urge intervenire sul mercato

Già: dopo la rivoluzione estiva, il mercato di gennaio era visto a Torino come una piccola parentesi in cui, al limite, prestare attenzione a non lasciarsi sfuggire grandi occasioni per puntellare l’organico. Era, appunto. Perché gli infortuni stanno scandendo la stagione del gruppo di Thiago Motta, e alcuni particolarmente seri hanno abbattuto il numero di effettivi a disposizione del tecnico da qui al termine dell’annata. Urge intervenire, dunque. In ossequio alle stesse parole di recente rilasciate da Cristiano Giuntoli, e forse anche oltre. Tradotto: la necessità di un difensore centrale di livello, che alzi l’asticella in termini di qualità e non soltanto di quantità, dopo le defezioni di Bremer e Cabal, è pacifica così come riconosciuto dal direttore tecnico. Ma l’allenatore italo-brasiliano culla il desiderio di veder arrivare alla Continassa anche una punta, per mordere le caviglie a Vlahovic e permettere a Milik di non forzare un rientro quantomai delicato. E, magari, pure un centrocampista.

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Douglas Luiz e Fagioli sul mercato?

Ma come: un ulteriore rinforzo nell’unico reparto senza lacune numeriche, quando tutto intorno servirebbe quantomeno puntellare il resto della rosa? Ebbene sì, seppur a una condizione. Ovvero quella di snellire prima la margherita delle opzioni in mediana a disposizione del tecnico. Un petalo potrebbe chiamarsi Douglas Luiz, finora mai entrato del tutto in sintonia con il progetto tecnico del connazionale, in contumacia dei problemi fisici che ne hanno minato l’inserimento. Un altro, invece, Nicolò Fagioli, scivolato lentamente in fondo alle gerarchie del centrocampo, come testimoniano gli appena 20’ trascorsi in campo nelle ultime sei partite della Juventus. Tre spezzoni appena che, per altro, non depongono in suo favore, alla luce della svagatezza con cui il classe 2001 ha dato la sensazione di essere subentrato sabato pomeriggio a San Siro e mercoledì sera a Birmingham.

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Conte e De Zerbi su Fagioli

Le variabili di mercato, a gennaio, sono infinite, per certi versi ancor più che in estate. Ma, in caso di proposte interessanti per i due mediani, la Juventus non farebbe le barricate. Poi, certo, non sarebbe semplice gestire l’uscita di un profilo economicamente ingombrante come Douglas Luiz, prelevato dall’Aston Villa solo pochi mesi fa a fronte di un investimento di oltre 50 milioni di euro. Mentre sarebbe più agevole trattare l’addio di Fagioli, la cui cessione garantirebbe a prescindere una buona plusvalenza (almeno 20 milioni, nelle idee della Juventus), nel solco delle operazioni che hanno riguardato i vari Soulé e Huijsen in estate. Gli allenatori che accoglierebbero di buon grado un suo ingresso in gruppo fin da gennaio, poi, non mancano. Conte a Napoli e De Zerbi a Marsiglia, per esempio, sono due tra i principali estimatori del ragazzo forgiato dalla Next Gen. E, in Francia, non escludono nemmeno un ingresso in scena del Psg, ingolosito dalla sua abilità di pensiero in verticale.

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Mercato, il profilo adatto

Se il tetris invernale producesse una doppia partenza, a quel punto, sì, il tandem Thiago Motta-Giuntoli ragionerebbe su un innesto anche in mezzo al campo. Oltre a sfruttare i benefici economici della doppia operazione per accumulare ossigeno utile alla rincorsa di un centrale e di una punta di qualità. La ricerca, a quel punto, si concentrerebbe su un profilo eclettico, che possa assecondare le rotazioni di un tecnico che ama utilizzare i propri centrocampisti alternativamente più vicino alla linea difensiva e più a ridosso dell’attacco. Un profilo con solidi valori umani e morali, soprattutto, in grado di calarsi con la giusta mentalità nel calcio collettivo e di sacrificio dell’ex guida del Bologna. La Juventus, così, si assicurerebbe un profilo - in tutto e per tutto - “alla Thiago Motta”, insomma, per rincorrere con ancor maggiore convinzione gli obiettivi stagionali. Sarebbe un altro botto di inizio anno nel cielo sopra la Continassa. A sommarsi a quelli per cui Giuntoli sta già accendendo la miccia in queste settimane.

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Ma quali botti di Capodanno. I fuochi d’artificio, in casa Juventus, sono semmai attesi per le prime settimane dell’anno. Solare, s’intende. Il calendario propone (o impone…) ai bianconeri un ricco menù che, soltanto nel mese di gennaio 2025, prevede tra le sette e le otto partite, a seconda dell’esito della semifinale araba di Supercoppa. Ma lo spettacolo pirotecnico, a differenza dei piani iniziali stilati alla Continassa, è atteso anche dietro la scrivania, oltre che in campo.

Urge intervenire sul mercato

Già: dopo la rivoluzione estiva, il mercato di gennaio era visto a Torino come una piccola parentesi in cui, al limite, prestare attenzione a non lasciarsi sfuggire grandi occasioni per puntellare l’organico. Era, appunto. Perché gli infortuni stanno scandendo la stagione del gruppo di Thiago Motta, e alcuni particolarmente seri hanno abbattuto il numero di effettivi a disposizione del tecnico da qui al termine dell’annata. Urge intervenire, dunque. In ossequio alle stesse parole di recente rilasciate da Cristiano Giuntoli, e forse anche oltre. Tradotto: la necessità di un difensore centrale di livello, che alzi l’asticella in termini di qualità e non soltanto di quantità, dopo le defezioni di Bremer e Cabal, è pacifica così come riconosciuto dal direttore tecnico. Ma l’allenatore italo-brasiliano culla il desiderio di veder arrivare alla Continassa anche una punta, per mordere le caviglie a Vlahovic e permettere a Milik di non forzare un rientro quantomai delicato. E, magari, pure un centrocampista.

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