Sarri: “La Juve un errore. Scudetto? Niente a che vedere con la Premier”

L'ex allenatore di Lazio e Napoli è tornato sulla scelta che lo portò a Torino, chiudendo anzitempo con il Chelsea
Sarri: “La Juve un errore. Scudetto? Niente a che vedere con la Premier”

Il divorzio tra la Juventus e Maurizio Sarri non fu la fine di un bel matrimonio dove ci si lascia in buoni rapporti. Tutt'altro. Volarono gli stracci, come si suol dire. E gli strascichi, a distanza di anni, si fanno ancora sentire. L'ex allenatore di Lazio e Napoli all'indomani della separazione non ha mai lesinato stoccate nei confronti del club bianconero e facendo più e più volte mea culpa sulla sua scelta di lasciare il Chelsea per trasferisi all'ombra della Mole Antonelliana. È il leitmotiv ribadito anche in una recente intervista quando ha ripercorso gli ultimi anni della sua carriera, dicendosi comunque pronto per tornare ad allenare. Ma, le offerte, al momento latitano.

Sarri e la voglia di ricominciare: "Ecco dove vorrei tornare"

Conclusa, male, l'esperienza con la Lazio, il tecnico toscano ha ricaricato le batterie e vorrebbe tornare in panchina al più presto: "Ora sono pronto a ricominciare. Non so dove al momento, ma io e lo staff siamo pronti". Le offerte al momento mancano, nonostante gli accostamenti estivi con Roma e Milan. L'ex Juve, però, avrebbe una preferenza: "L’Inghilterra è il massimo livello possibile per giocatori, squadre, club, stadi, tifosi. Per tutto. Quindi mi piacerebbe tornare. Se avessi l’opportunità di essere l’allenatore di una squadra allo stesso livello, penso che potrei fare anche meglio. Se il Chelsea è riuscito a entrare tra le prime quattro, allora significa che il mio calcio è adatto anche alla Premier”.

Alla fine, il bilancio dell'esperienza alla guida del Chelsea fu positivo: "Alla fine della stagione con il Chelsea è stata una bella esperienza e abbiamo raccolto buoni risultati: il terzo posto in Premier League, la finale della Coppa di Lega e la vittoria dell’Europa League. Abbiamo giocato un sacco di belle partite. Certo che a volte ci sono stati due o tre disastri, come a Manchester contro il City o a Bournemouth". Anche se non sono mancate le critiche, molto aspre, al suo modo di giocare e impostare il lavoro settimanale.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sarri: "Lasciare il Chelsea? Un errore..."

L'avventura inglese, tra alti e bassi, ha regalato a Maurizio Sarri diverse soddisfazioni. Poi arrivò la Juventus, per il post-Allegri era lui l'allenatore prescelto, con una chiara scelta: apportare ai bianconeri una dose di bel gioco, coniugato allo spirito vincente della Vecchia Signora. Il tecnico fu entusiasto della proposta sin dal primo momento, emozioni che oggi si sono trasformate nell'opposto: "Volevo tornare in Italia perché la situazione al Chelsea non era facile. In quel periodo ad Abramovich non era permesso andare in Inghilterra. Lo vedevo solo alle partite all’estero. Ci sentivamo al telefono, ma non molto spesso. Il mio punto di riferimento era solo Marina. Non c’era un direttore sportivo quindi la situazione non era così chiara. Quindi volevo tornare in Italia ma è stato un errore. Sarebbe stato meglio restare lì. Ero un po’ preoccupato per la situazione all’interno del club, non era chiara".

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Il divorzio tra la Juventus e Maurizio Sarri non fu la fine di un bel matrimonio dove ci si lascia in buoni rapporti. Tutt'altro. Volarono gli stracci, come si suol dire. E gli strascichi, a distanza di anni, si fanno ancora sentire. L'ex allenatore di Lazio e Napoli all'indomani della separazione non ha mai lesinato stoccate nei confronti del club bianconero e facendo più e più volte mea culpa sulla sua scelta di lasciare il Chelsea per trasferisi all'ombra della Mole Antonelliana. È il leitmotiv ribadito anche in una recente intervista quando ha ripercorso gli ultimi anni della sua carriera, dicendosi comunque pronto per tornare ad allenare. Ma, le offerte, al momento latitano.

Sarri e la voglia di ricominciare: "Ecco dove vorrei tornare"

Conclusa, male, l'esperienza con la Lazio, il tecnico toscano ha ricaricato le batterie e vorrebbe tornare in panchina al più presto: "Ora sono pronto a ricominciare. Non so dove al momento, ma io e lo staff siamo pronti". Le offerte al momento mancano, nonostante gli accostamenti estivi con Roma e Milan. L'ex Juve, però, avrebbe una preferenza: "L’Inghilterra è il massimo livello possibile per giocatori, squadre, club, stadi, tifosi. Per tutto. Quindi mi piacerebbe tornare. Se avessi l’opportunità di essere l’allenatore di una squadra allo stesso livello, penso che potrei fare anche meglio. Se il Chelsea è riuscito a entrare tra le prime quattro, allora significa che il mio calcio è adatto anche alla Premier”.

Alla fine, il bilancio dell'esperienza alla guida del Chelsea fu positivo: "Alla fine della stagione con il Chelsea è stata una bella esperienza e abbiamo raccolto buoni risultati: il terzo posto in Premier League, la finale della Coppa di Lega e la vittoria dell’Europa League. Abbiamo giocato un sacco di belle partite. Certo che a volte ci sono stati due o tre disastri, come a Manchester contro il City o a Bournemouth". Anche se non sono mancate le critiche, molto aspre, al suo modo di giocare e impostare il lavoro settimanale.

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