Motta e Pep, sfida a scacchi
Quello con il Bologna, a guardare il bicchiere mezzo pieno, è un punto di reazione, di squadra che lotta, di voglia: che la scossa sia arrivata quando Motta è stato espulso è forse un caso o magari anche no, fatto sta che il nervosismo dell’allenatore era tangibile fin da prima del fischio del signor Marchetti, del quale si aspetta il referto con conseguente comunicazione del giudice sportivo per capire come sia andata la vicenda dell’espulsione - per la quale Thiago si è già pubblicamente scusato - e se ci saranno ulteriori strascichi, come una multa o una squalifica di un turno. Che l’allenatore italo-brasiliano non fosse tranquillo al primo incrocio con la sua vecchia squadra si è capito bene anche nel post partita, quando sono emerse vecchie ruggini irrisolte con l’ambiente rossoblù a riaprire una ferita aperta per la piazza, quantomeno per come è stato gestito l’addio. Tant’è, nel calcio si può guardare avanti e Motta l’ha fatto già ieri, nel primo vero allenamento di preparazione alla super sfida di mercoledì, che sarà una partita a scacchi di tattica con lo stratega Pep: analisi con la squadra di ciò che non ha funzionato sabato sera, specialmente a cavallo tra l’ultima parte del primo tempo e l’inizio del secondo, cioè quando la Juve ha incassato i gol di Ndoye e Pobega. Per trovare una cura alla pareggite basta quello, si fa per dire: partire dalla prestazione per tornare alla vittoria. E a quel punto anche il nervosismo non sarebbe più un problema...