City fra indagini e infortuni
A Manchester, invece, ha accettato un rinnovo quando lui per primo era consapevole che pure questa volta si è a fine percorso. Ma la riconoscenza verso il club e la volontà di mandare un segnale proprio nel momento in cui il City è oggetto di una severa indagine da parte della Premier, hanno prevalso: "Il Manchester City significa molto per me. Questa è la mia nona stagione qui; abbiamo vissuto così tanti momenti fantastici insieme. Ho un sentimento davvero speciale per questa squadra. Ecco perché sono così felice di restare per altre due stagioni". Salvo, poi, tenere comunque una porta aperta: "Perché il contratto è necessario per lavorare, ma il club sa che quando verrà il momento in cui è finito, il club lo saprà". E infine la dolce ossessione: "Abbiamo vinto molto e mi sento bene qui. È un lavoro e devi avere un contratto ma so che se non vinciamo, forse non continuerò. Lo so esattamente e vogliamo vincere ancora tanto". Ma capita che i giocatori si infortunino - e non gente qualunque: Rodri, De Bruyne, Stones, Kovacic, Foden - e che la mistica si sfarini dentro la sazietà a fronte di concretezza e freschezza altrui. Perché Guardiola è sempre lui, ma mai prima d’ora Guardiola aveva conosciuto un novembre così devastante: cinque partite, un pareggio e quattro sconfitte; 15 gol subiti e 6 realizzati tra Premier League e Champions League. E una sconfitta in Coppa di Lega contro il Tottenham.