Cannavaro sul Mondiale per club
Cosa pensa del Mondiale per club?
"La stessa cosa della nuova Champions. Sono curioso, è una novità interessante, ma bisognerà capirla e assimilarla. È un’idea affascinante, ma voglio capire come ci arriveranno le squadre a fine stagione".
Le sarebbe piaciuto giocarlo?
"Certo. È una manifestazione mondiale, in stadi mondiali... E poi quando sono lì, tutti vorranno vincere. Non credo che ci siano grandi squadre che andranno a fare presenza".
I calciatori, però, dicono che si gioca troppo.
"Vero, ma tutto è proporzionato a quello che si guadagna. Si vuole guadagnare tanto, si deve giocare tanto. Io non voglio fare quello che dice: aaaah ai miei tempi... però giocavamo tanto anche noi, negli anni dei Mondiali e degli Europei avevo si e no 20 giorni di vacanza. C’erano tante partite e soprattutto non c’erano cinque sostituzioni, ma tre. Oggi un tecnico con una rosa di 22/24 giocatori può gestirli in modo che tutti abbiamo un minutaggio equilibrato. E, poi, diciamo la verità: tutto questo dura dieci, al massimo dodici anni. Un cantante o un attore possono arrivare a ottant’anni e continuare a fare il loro mestiere. Un calciatore deve sparare tutto in una decina d’anni, nei quali dare il massimo, poi ha tutta la vita per rilassarsi e andare in vacanza".
O fare le partite con le Leggende del Real Madrid...
"Già, ma io gioco pochissimo. Una ventina di minuti, poi il ginocchio mi tormenta, così faccio l’allenatore".
Chi è che si è tenuto meglio?
"Seedorf. È davvero impressionante: tirato a lucido. Lo vedi e dici: ma sai che questo potrebbe ancora giocare in Champions... magari gli ultimi venti minuti".