Gatti spacca il tempo, Vlahovic la sblocca
Gundogan spaventa lo Stadium nei primi minuti, ma a passare è la Juventus: parte tutto dai piedi di...Gatti, che esce dalla difesa palla al piede come un Cannavaro d'antan - o come fece Kalulu con la Lazio - e imposta una ripartenza che va a chiudere in mezza rovesciata in area, acrobazia splendida che Ederson respinge. Ma l'azione non è finita, Yildiz pennella e Vlahovic schiaccia di testa, Ederson si fa scappare il pallone quel tanto che basta per farlo entrare in porta dopo otto minuti della ripresa. Per Dusan è il quarto gol in Champions in cinque partite giocate, a ridosso dei grandi bomber europei.
Loca-Koop diga, Motta legge la partita: la chiude McKennie!
Il City si risveglia d'orgoglio più che di manovra: Bernardo accelera, Doku entra in continuazione in area, Locatelli e Koopmeiners si ergono a pilastri della difesa e respingono tutto il respingibile. E quando non ci pensano loro, ci pensa Di Gregorio che vola sotto l'incrocio a togliere il pari a Gundogan. Juve schiacciata che resiste, ma fino a quando? Motta prova a risvegliare i suoi, cambi made in Usa con Weah e McKennie per Conceicao e Thuram quando mancano poco più di venti minuti. E Thiago legge bene, alla Allegri diranno i detrattori, perché con Koop e Loca diga difensiva McK può scatenarsi e al 75' apre e chiude l'azione del raddoppio, sfruttando proprio il cross del compagno di nazionale coordinandosi in maniera perfetta: è delirio Stadium, è 2-0 al Manchester City. Finale con Mbangula per Yildiz e il redivivo Douglas Luiz per Vlahovic, il brasiliano torna a essere la chiusura a doppia mandata della partita che Motta utilizzava a inizio campionato per blindare il risultato: sua l'ultima palla addomesticata in area bianconera per togliere al City anche l'ultima speranza. E per la Juve, a 11 punti con due partite ancora da giocare, tutto è aperto.
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