Elkann entusiasta: “Così è bello”. E la Juve stringe un patto segreto…

La magnifica vittoria sul Manchester City in Champions riaccende il mondo bianconero: da John alla squadra ai tifosi

Nel nome di John: dei suoi sorrisi e delle sue strette di mano. Dispensati 48 prima del delicatissimo e difficilissimo match di Champions League contro il City e subito dopo il triplice fischio che ha sancito la vittoria sul Manchester guardiolano. La Juventus per la sfida dell’altra sera si era caricata anche con la visita e le parole del patron alla Continassa, quando ha assistito all’allenamento. Un blitz deciso dopo il pareggio acciuffato con i capelli contro il Bologna, il quarto di fila, per far sentire la fiducia a tutto l’ambiente da parte della proprietà. E così, quando i 40 mila dell’Allianz Stadium mercoledì sera urlavano “Juve” per festeggiare il trionfo, lui si presentava gioioso nello stanzone della squadra per complimentarsi con tutti: dallo staff tecnico ai calciatori, galvanizzati più che mai dalla sua nuova visita. Gli occhi e gli sguardi di Koopmeiners e compagni mentre ricevono i complimenti spiegano più di tante parole.

Una vittoria che dà morale

La vittoria contro il City è stata, anche per come si è concretizzata, attraverso umiltà e sacrificio, una scintilla capace di accendere tutto l’ambiente. Il calore del pubblico all’Allianz non raggiungeva questi livelli da un pezzo. Del resto se è vero che l’anno scorso la squadra aveva totalizzato nove punti in più in campionato, è altrettanto vero che in questa stagione ne può vantare undici in più in Champions League visto che era fuori dalle coppe per la sanzione Uefa. Euforia in tutto il mondo Juve dunque.

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Il discorso di Elkann e il patto

Dallo stesso John Elkann: «Bello vedere la Juve che gioca al meglio del suo potenziale con una delle squadre più forti del mondo. Partita divertente e bei gol, felice per McKennie» ai calciatori che ieri si sono ritrovati all’allenamento. Dove sotto un cielo azzurro e sopra il verde del campo c’era spazio solo per un mare di sorrisi. Aria nuova in questa Juventus, capace di resistere alla pressione di quei quattro pareggi di fila difficili da digerire nonostante il numero inusuale di infortunati che nel frattempo avevano affollato l’infermeria. Del resto il calcio e soprattutto la classifica non hanno tempo per aspettare nessuno e di conseguenza bisogna fare di necessità virtù. E allora possiamo dire che se prima di questa sfida, come ha spiegato Vlahovic, c’era stato un confronto nel gruppo per capire per quale ragione, per dare il massimo, bisogna prima prendere gli schiaffi come accaduto col Bologna, si può dire che ieri si è vissuto una sorta di patto subliminale, non scritto, ma vissuto con l’energia trasversale che vibrava tra tutti i bianconeri.

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Il giocatore fondamentale per Motta

D’ora in avanti solo prestazioni così”. Non dal punto di vista tattico, a quello ci deve pensare Motta, bensì dell’approccio mentale nonchè dell’attitudine a essere e restare concentrati dal primo all’ultimo minuto. Del resto la vittoria sul City è stata la rappresentazione plastica dei pensieri e delle parole che Thiago utilizza alla vigilia di ogni match: “Voglio una squadra in cui tutti si danno una mano, in cui tutti attaccano e tutti difendono”. Dovrà essere anche così anche domani con il Venezia, dove ancora una volta si candida a regista occulto Pierre Kalulu, oggetto di una mare di elogi da parte del tecnico quando nel dopo gara ha dovuto rispondere a un giornalista francese: «Pierre è un esempio ed è una fortuna per me poterlo allenare. Lo conoscevo bene poiché l’avevo notato in passato come avversario, puoi metterlo ovunque e lui risponde sempre con la stessa sicurezza: marcatore a destra, sinistra o terzino sulla fascia. E’ davvero una fortuna per la squadra poter contare su un professionista esemplare come Kalulu». Che come Conceiçao a giugno diventerà un giocatore della Juventus non più in prestito bensì di proprietà del club torinese. Perché il francese sa difendere, certo, ma anche diventare la presenza palla al piede in più, a centrocampo, in grado di rompere gli equilibri studiati a tavolino dagli avversari.

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Nel nome di John: dei suoi sorrisi e delle sue strette di mano. Dispensati 48 prima del delicatissimo e difficilissimo match di Champions League contro il City e subito dopo il triplice fischio che ha sancito la vittoria sul Manchester guardiolano. La Juventus per la sfida dell’altra sera si era caricata anche con la visita e le parole del patron alla Continassa, quando ha assistito all’allenamento. Un blitz deciso dopo il pareggio acciuffato con i capelli contro il Bologna, il quarto di fila, per far sentire la fiducia a tutto l’ambiente da parte della proprietà. E così, quando i 40 mila dell’Allianz Stadium mercoledì sera urlavano “Juve” per festeggiare il trionfo, lui si presentava gioioso nello stanzone della squadra per complimentarsi con tutti: dallo staff tecnico ai calciatori, galvanizzati più che mai dalla sua nuova visita. Gli occhi e gli sguardi di Koopmeiners e compagni mentre ricevono i complimenti spiegano più di tante parole.

Una vittoria che dà morale

La vittoria contro il City è stata, anche per come si è concretizzata, attraverso umiltà e sacrificio, una scintilla capace di accendere tutto l’ambiente. Il calore del pubblico all’Allianz non raggiungeva questi livelli da un pezzo. Del resto se è vero che l’anno scorso la squadra aveva totalizzato nove punti in più in campionato, è altrettanto vero che in questa stagione ne può vantare undici in più in Champions League visto che era fuori dalle coppe per la sanzione Uefa. Euforia in tutto il mondo Juve dunque.

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