“È un giocatore di livello mondiale”: mercato Juve, sponsorizza Mendes

Da Cristiano Ronaldo a Conceicao, l’intervista esclusiva al Best European Agent 2024

Jorge Mendes è l’agente più celebre al mondo. L’uomo che ha gestito la carriera di Cristiano Ronaldo e di una serie di giocatori con i quali ci si può divertire a creare un dream team che vincerebbe tutto. In quasi trent’anni di carriera ha accumulato affari galattici e storie mirabolanti, che hanno creato un personaggio mitico nell’ambito del calciomercato. Anche perché Mendes non ama parlare e i silenzi alimentano le leggende, che in quel mondo - sotto sotto - possono anche fare comodo, soprattutto a chi, di mestiere, realizza i più grandi sogni o insinua i peggiori incubi nel cuore di milioni di tifosi, spesso all’inseguimento della scia del suo jet privato. Poi, nella realtà, resta, il percorso, senza dubbio affascinante, di un uomo che ha costruito una fortuna con genio, intuito e una dedizione al lavoro totalizzante.

Buongiorno Mendes, togliamo di mezzo la domanda che tutti i nostri lettori ti farebbero se ti incontrassero da qualche parte: Antonio Silva può davvero firmare per la Juventus?

«La Juventus continua a essere uno dei migliori club d’Europa... ma il futuro appartiene a Dio». 
 
Che tipo di giocatore è?

«È un giocatore giovane con molta qualità, di livello mondiale. Ha già dimostrato il suo valore, ed è per questo che anche l’anno scorso alcuni dei migliori club europei volevano ingaggiarlo».

Ora facciamo un passo indietro, torniamo al premio che riceverà domani sera, “Best European Agent”: un tempo l’agente era una figura che incideva relativamente poco sulla carriera di un calciatore, era più che altro un consulente per i dettagli del contratto. Oggi è forse la figura che può trasformare la vita di un calciatore. Quanto è importante avere un buon agente per un giocatore oggi?

«Gli agenti sono coloro che si preoccupano del giocatore, che cercano di aiutarlo, sostenerlo e consigliarlo in tutte le fasi della sua carriera e anche della sua vita. Sapete, per esempio, che il 90% dei giocatori finanziariamente indipendenti finisce per perdere tutto o quasi tutto quello che ha accumulato nel corso della sua carriera? Questo dato preoccupante evidenzia sempre di più la necessità, almeno per la maggior parte dei giocatori, di evitare i cosiddetti amici occasionali e gli affari estemporanei. Dovrebbero invece circondarsi di persone serie, competenti, oneste e professionali, in modo da essere protetti e concentrarsi esclusivamente sull’attività che svolgono, cioè giocare a calcio. Senza doversi preoccupare di altre cose. A differenza di quel 90% che perde tutto o quasi, sono orgoglioso del fatto che il 90% dei giocatori dell’universo Gestifute abbia la propria indipendenza completamente guidata e garantita».

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Lamine Yamal e il Pallone d'Oro

D’altra parte, però, gli agenti vengono spesso definiti, soprattutto da presidenti. leghe e tifosi, il “male del calcio”. Cosa risponde quando sente questo tipo di affermazioni?

«Questi “diavoli” esistono in tutte le attività e in tutti i settori e fanno parte della nostra società. Ci sono dirigenti d’industria buoni e cattivi, avvocati buoni e cattivi, insomma, ci sono persone serie e persone poco serie in tutti i settori. Così come ci sono i cattivi, ci sono anche grandi professionisti, seri e onesti. Contrariamente a quanto si dice, un buon agente è una persona che si preoccupa e si prende cura del giocatore, è una sorta di padre sportivo, che gli dà buoni consigli e lo guida verso il successo, non solo sportivo ma anche personale».

La sua carriera è stata spesso collegata a quella del suo giocatore più famoso: Cristiano Ronaldo. Cosa le racconta di questa sua nuova esperienza?

«Cristiano continua a segnare gol su gol, a battere record su record e a godersi quello che fa così bene. Non è la prima volta che lo dico, né sarà l’ultima: per me sarà sempre il miglior giocatore di tutti i tempi nella storia del calcio».

Il Golden Boy andrà a Lamine Yamal, un altro dei suoi assistiti: c’è chi paragona la sua precocità e serietà a quelle di Cristiano. È d’accordo?

«Non mi piace fare paragoni, ma senza dubbio Cristiano è un buon esempio da seguire, non solo per Lamine ma per tutti i giovani. Se seguirà il suo esempio dentro e fuori dal campo, sarà sicuramente ai vertici del calcio mondiale nei prossimi 20 anni. Lamine è senza dubbio un giocatore dal talento fenomenale, che batte tutti gli altri, e ha solo 17 anni! Se non si distrae e se rimane sempre concentrato, non ho dubbi che Lamine vincerà il Pallone d’Oro, non una ma più volte».

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Il consiglio all'Italia

Cosa cambia per un agente nel gestire un ragazzo di 16 anni, quindi con un modo di pensare e le esigenze di un adolescente, non di un adulto?

«Semplice: dare i migliori consigli e indicazioni affinché il ragazzo possa, con responsabilità, valutare in modo assertivo ciò che deve o non deve fare».

Ci sono mercati che prima erano ricchi e ora fanno più fatica, come ad esempio l’Italia. Qual è la strategia del futuro per noi? Puntare sui giovani per poi rivenderli in Inghilterra? Siamo diventati una “Farmer League” ovvero una lega che alleva i talenti per poi venderli?

«L’Italia deve puntare sui giovani. Ho sempre difeso l’attenzione per i giovani, che a volte hanno più talento della maggior parte degli altri. Il punto è che hanno solo bisogno di un’opportunità, in Italia o in qualsiasi altro Paese. Un giovane non può essere penalizzato solo perché è giovane. Io dico spesso che la cosa più importante per un giocatore è, senza dubbio, l’allenatore».

Quali sono i tre talenti più sottovalutati in Europa in questo momento?

«Ce ne sono molti... Non sarebbe corretto citarne solo tre, perché dovrei parlare di 300 o addirittura tremila!».

Qual è la squadra dei sogni di un giovane calciatore oggi?

«La squadra che punta su di lui e gli dà spazio per giocare».

Qual è la richiesta più strana che le ha fatto un calciatore in questi anni in cui ha seguito i migliori del mondo?

«Onestamente, non ricordo nessuna richiesta strana».

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Conceicao e la Juve

Ci parli di Zaire Emery e Joao Neves, altri due finalisti di spicco del Golden Boy.

«Warren Zaïre-Emery e João Neves, pur essendo entrambi molto giovani, sono attualmente tra i migliori centrocampisti al mondo e lo stanno dimostrando al PSG».

In Italia ci stiamo innamorando del Chico Conceiçao: cosa le dice della Juve e del campionato italiano?

«È un giocatore eccezionale, un incursore naturale che può giocare in qualsiasi squadra del mondo. Ed è molto più di quello che si pensa! Francisco è felicissimo di giocare per la Juventus, che è sempre stato il suo desiderio. È molto felice».

Suo padre Sergio troverà presto un top club da allenare?

«È una questione di tempo, perché è un allenatore fenomenale. È un allenatore destinato a stare in qualsiasi squadra del mondo, così come è un serio candidato a vincere la Champions League con un grande club o le Coppe europee e mondiali con le squadre nazionali».

Cosa sta succedendo al Real e al City? Le ritroveremo protagoniste a marzo in Champions League o questo è un anno di sorprese?

«Stiamo parlando di due delle migliori squadre al mondo, che sono state le ultime vincitrici della Champions League, e questo dice tutto».

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Jorge Mendes è l’agente più celebre al mondo. L’uomo che ha gestito la carriera di Cristiano Ronaldo e di una serie di giocatori con i quali ci si può divertire a creare un dream team che vincerebbe tutto. In quasi trent’anni di carriera ha accumulato affari galattici e storie mirabolanti, che hanno creato un personaggio mitico nell’ambito del calciomercato. Anche perché Mendes non ama parlare e i silenzi alimentano le leggende, che in quel mondo - sotto sotto - possono anche fare comodo, soprattutto a chi, di mestiere, realizza i più grandi sogni o insinua i peggiori incubi nel cuore di milioni di tifosi, spesso all’inseguimento della scia del suo jet privato. Poi, nella realtà, resta, il percorso, senza dubbio affascinante, di un uomo che ha costruito una fortuna con genio, intuito e una dedizione al lavoro totalizzante.

Buongiorno Mendes, togliamo di mezzo la domanda che tutti i nostri lettori ti farebbero se ti incontrassero da qualche parte: Antonio Silva può davvero firmare per la Juventus?

«La Juventus continua a essere uno dei migliori club d’Europa... ma il futuro appartiene a Dio». 
 
Che tipo di giocatore è?

«È un giocatore giovane con molta qualità, di livello mondiale. Ha già dimostrato il suo valore, ed è per questo che anche l’anno scorso alcuni dei migliori club europei volevano ingaggiarlo».

Ora facciamo un passo indietro, torniamo al premio che riceverà domani sera, “Best European Agent”: un tempo l’agente era una figura che incideva relativamente poco sulla carriera di un calciatore, era più che altro un consulente per i dettagli del contratto. Oggi è forse la figura che può trasformare la vita di un calciatore. Quanto è importante avere un buon agente per un giocatore oggi?

«Gli agenti sono coloro che si preoccupano del giocatore, che cercano di aiutarlo, sostenerlo e consigliarlo in tutte le fasi della sua carriera e anche della sua vita. Sapete, per esempio, che il 90% dei giocatori finanziariamente indipendenti finisce per perdere tutto o quasi tutto quello che ha accumulato nel corso della sua carriera? Questo dato preoccupante evidenzia sempre di più la necessità, almeno per la maggior parte dei giocatori, di evitare i cosiddetti amici occasionali e gli affari estemporanei. Dovrebbero invece circondarsi di persone serie, competenti, oneste e professionali, in modo da essere protetti e concentrarsi esclusivamente sull’attività che svolgono, cioè giocare a calcio. Senza doversi preoccupare di altre cose. A differenza di quel 90% che perde tutto o quasi, sono orgoglioso del fatto che il 90% dei giocatori dell’universo Gestifute abbia la propria indipendenza completamente guidata e garantita».

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