“È stato così assurdo”: McKennie, Juve-City e la gestione sbagliata di Kean

Il centrocampista bianconero ha analizzato il momento della squadra e ha parlato del suo ex compagno di squadra negli anni con Allegri

Weston McKennie fa ancora un gol, sicuramente uno dei più importanti. Il centrocampista della Juve ha dato vita al progetto benefico 'McKennie's Magical Youth Mission': lo scopo dell'organizzazione è creare un impatto positivo sulle comunità poco servite, con particolare attenzione agli orfanotrofi. Un nome che deriva, ovviamente, dalla sua passione per Harry Potter, con tanto di esultanza dedicata ormai divenuta celebre. Ai microfoni della Cbs, dopo aver parlato del suo progetto, McKennie ha affrontato anche il tema della stagione con la Juve poche ore dopo il pari col Venezia all'Allianz Stadium.

McKennie e la sua associazione di beneficenza

McKennie ha avviato un progetto benefico che cerca di aiutare le comunità più svantaggiate: "È un'associazione di beneficenza che ho voluto avviare con anche un team che mi sta aiutando, perché ovviamente io sono qui in Italia e loro sono negli States. Lo scopo è soprattutto servire le comunità svantaggiate dei centri urbani, concentrandosi principalmente sugli orfanotrofi. Ho otto nipoti e una delle cose che mi ha ispirato è stato il mio nipote più grande, perché è cresciuto senza un padre. Mia sorella è stata quella che lo ha cresciuto da sola e il fatto di essere quella figura per lui, che lo ha motivato e ispirato a fare quello che sta facendo ora, mi ha davvero legato a questo progetto, così il mio obiettivo, quando sarà a pieno regime, è quello di servire molte comunità e orfanotrofi svantaggiati negli Stati Uniti, ma anche in Italia, e spero di diffonderlo in tutto il mondo".

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McKennie, da Harry Potter ai compagni di squadra

Il centrocampista parte dal racconto delle emozioni della vittoria con il Manchester City, tra l'altro grazie anche a un suo gol: “Sicuramente è stata una sensazione incredibile, soprattutto tornare dopo un piccolo periodo di stop per infortunio e segnare in quel modo è stato sicuramente un momento da ricordare per me”. Contro il City non è passata inosservata l'esultanza doppia alla Harry Potter con Weah: "Onestamente è stato abbastanza assurdo. Weah mi ha detto: “Facciamolo” e io gli ho chiesto: “Cosa?” e lui mi ha detto: “La tua esultanza” e io ho detto: “Ok, va bene”. Ma in quale delle famose case del film colloca il compagno di squadra e di nazionale? “Probabilmente lo metterò nella casa del Corvonero, a dire il vero. Perché Tim è un po' riservato e non se ne sente parlare molto nella serie di Harry Potter, a dire il vero, o almeno nei film non c'è molta casa dell'Aquila ed è più una casa di basso profilo che fa le proprie cose”.

E il compagno-avversario Christian Pulisic? “Probabilmente lo metterei nei Grifondoro, è un protagonista, è il Capitan America, quindi bisogna metterlo almeno in una delle case migliori, se non la migliore, perché anche io mi ci sono messo per essere onesto (ride, ndr)”.

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McKennie sulla stagione di Moise Kean

Il centrocampista bianconero è rimasto molto legato a Moise Kean che sta conducendo una grande stagione con la Fiorentina, ma McKennie non ne è sorpreso: “No, non sono sorpreso. Ho parlato al telefono con lui prima dell'ultima partita di Coppa Italia. Ha tutte le carte in regola, cioè è una bestia, ha forza, ha velocità, ha qualità, ha le capacità di per fare tutto. Aveva solo bisogno di un allenatore o di qualcuno che credesse in lui e che gli desse fiducia e minutaggio in partita e che facesse emergere quel lato di lui. Non sono affatto sorpreso che stia avendo questo tipo di stagione. Gli ho anche detto che spero che continui a così perché lo merita. Quando era qui c'erano molte persone che dubitavano di lui e molte persone contro. Era un po' ingiusto. Solo perché è un attaccante e deve fare gol, ma è difficile farlo quando entri negli ultimi 10 minuti di ogni partita o di tutte le partite”.

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McKennie, la stagione della Juve e lo stile di gioco di Motta

McKennie analizza il momento della Juventus: "È molto difficile dire che mi sento positivo o che qualcuno di noi si senta positivo, ovviamente essere imbattuti in campionato in questo momento è sorprendente, ma allo stesso tempo non ha lo stesso peso perché molte di quelle partite sono finite in pareggio. È un momento difficile ed è una di quelle cose in cui tutti stiamo cercando di capire cosa ci manca o cosa non stiamo facendo correttamente. In italiano si dice “la nostra concentrazione, la nostra mentalità”, ma per diventare la grande squadra che la Juventus è con lo stesso livello che mostriamo quando giochiamo contro una squadra come il Manchester City, dobbiamo mantenere questo standard anche quando giochiamo contro le squadre inferiori come il Venezia. È qualcosa con cui penso abbiamo lottato un po' in questa stagione e quindi spero che possiamo invertire la rotta e ottenere punti, perché in caso contrario ci si ritorcerà contro”.

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"Molto più facile giocare contro squadre di alto livello"

Sul gioco introdotto da Thiago Motta: “È molto più facile giocare nel modo in cui vogliamo quando abbiamo di fronte squadre di alto livello, come in Champions League. Soprattutto perché sai che quelle squadre hanno qualità e vogliono imporre il loro gioco, mentre contro una squadra più piccola potremmo cambiare il modo in cui giochiamo per fargli male e non permettergli di fare il loro gioco. La maggior parte delle volte se una squadra si chiude dietro rende ovviamente tutto più difficile per qualsiasi squadra perché giocare è un po' difficile e gli spazi sono strettissimi. Quindi penso che ci lavoreremo sicuramente ogni volta che avremo il tempo di farlo, ovviamente con gli impegni di questa stagione è raro riuscire a trovare momenti per lavorare al 100% su qualcosa, perché si tratta principalmente di riposare e giocare in continuazione”.

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Weston McKennie fa ancora un gol, sicuramente uno dei più importanti. Il centrocampista della Juve ha dato vita al progetto benefico 'McKennie's Magical Youth Mission': lo scopo dell'organizzazione è creare un impatto positivo sulle comunità poco servite, con particolare attenzione agli orfanotrofi. Un nome che deriva, ovviamente, dalla sua passione per Harry Potter, con tanto di esultanza dedicata ormai divenuta celebre. Ai microfoni della Cbs, dopo aver parlato del suo progetto, McKennie ha affrontato anche il tema della stagione con la Juve poche ore dopo il pari col Venezia all'Allianz Stadium.

McKennie e la sua associazione di beneficenza

McKennie ha avviato un progetto benefico che cerca di aiutare le comunità più svantaggiate: "È un'associazione di beneficenza che ho voluto avviare con anche un team che mi sta aiutando, perché ovviamente io sono qui in Italia e loro sono negli States. Lo scopo è soprattutto servire le comunità svantaggiate dei centri urbani, concentrandosi principalmente sugli orfanotrofi. Ho otto nipoti e una delle cose che mi ha ispirato è stato il mio nipote più grande, perché è cresciuto senza un padre. Mia sorella è stata quella che lo ha cresciuto da sola e il fatto di essere quella figura per lui, che lo ha motivato e ispirato a fare quello che sta facendo ora, mi ha davvero legato a questo progetto, così il mio obiettivo, quando sarà a pieno regime, è quello di servire molte comunità e orfanotrofi svantaggiati negli Stati Uniti, ma anche in Italia, e spero di diffonderlo in tutto il mondo".

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