Certo che gli allenatori non sono tutti uguali, certo che ognuno di loro si porta appresso storie, qualità, caratteristiche, idiosincrasie e amori, duttilità e rigidità. Tutto assieme con sfumature più o meno accentuate a seconda del gradimento personale o della narrazione di moda. Ma nessuno di loro può prescindere da un dettaglio fondamentale: i giocatori di cui può disporre. Per esempio oggi, quando la sua Juventus viaggia verso Monza, Thiago Motta è in altalena con il saliscendi innescato dalle differenti emozioni tra assenze e recuperi. Il primo dato, quello degli indisponibili, è onusto di nomi pesanti assai e comprende Bremer, Cabal, Milik, Weah e Douglas Luiz, con quest’ultimo che resta il mistero senza fine (bello?) del recupero infortunati bianconeri. Dall’altra parte, però, per la prima volta (a parte uno scampolo di fine mercato contro la Roma) Thiago Motta può disporre di tutte le stelle della rosa bianconera che formano un quintetto di grande potenziale dal punto di vista della tecnica individuale e delle variabili tattiche che è in grado di garantire: Koopmeiners, Yildiz, Gonzalez, Conceiçao Vlahovic. Una dotazione di tutto rispetto che rende un poco di giustizia anche alle operazioni estive di mercato perché, al netto della presenza di due “veterani” come Vlahovic e Yildiz, gli altri tre elementi sono il frutto delle operazioni concluse da Giuntoli.