Milioni nelle casse Juve, il mercato si finanzia così: non solo Mbangula

Senza cessioni le operazioni in entrata, per lo più in prestito, rischiano di concentrarsi a fine sessione: ecco i due nomi in uscita

Il mercato in uscita – salvo imprevedibili colpi di scena, s’intende – non cambierà le priorità della Juventus in vista del mercato invernale. Sulle tempistiche, invece, le eventuali (ma nemmeno troppo) cessioni di Giuntoli potrebbero risultare un fattore. In che senso? Beh, un club fortemente votato alla sostenibilità, soprattutto alle porte della sessione di gennaio, sarà per natura meglio predisposto nei confronti di operazioni in prestito o con pagamenti differiti. A meno che, appunto, il mercato porti con sé milioni freschi con cui irrorare le casse societarie. Nel primo caso, inevitabilmente, i giorni caldi sarebbero quelli prossimi al gong di fine sessione. Nel secondo, invece, gli uomini di mercato avrebbero maggiore margine per far la voce grossa e imporre le proprie esigenze.

La situazione di Fagioli

E allora, al saldo della massima per cui nessuno è incedibile di fronte a una più che congrua offerta, alla Continassa le antenne sono sempre dritte. Il principale indiziato all’addio, al momento, è senza dubbio Nicolò Fagioli, apparso in difficoltà nelle ultime uscite e – minutaggio alla mano – sempre meno al centro del progetto di Motta. Per di più nell’unico reparto che, anche numericamente, non risulta certo in emergenza. Ma il centrocampista piacentino dispone di qualità tecniche e di un pensiero verticale che non può passare inosservato, e infatti sulle sue tracce risultano numerose realtà. Della fatata Premier e della Ligue1, a partire dal Marsiglia del suo grande estimatore De Zerbi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Anche Mbangula in uscita?

Non solo estero, però, dato che il classe 2001 è sempre piaciuto molto e tuttora piace molto a Conte, con il Napoli al lavoro per un’uscita almeno in mezzo al campo al fine di liberare spazio in organico. In questo caso, poi, i nomi su cui ragionare per imbastire una trade, da Danilo a Raspadori, non mancherebbero di certo. Ma a soffiare alle spalle dell’addio di Fagioli sono anche motivi finanziari, dato che la cessione di un prodotto del vivaio genererebbe una plusvalenza pressoché totale. Una motivazione che, allo stesso modo, si appiccicherebbe anche al profilo di Mbangula, già protagonista di due gol e tre assist in stagione, nonostante il ridotto minutaggio. Il belga gode di stima alla Continassa, ma non al punto tale da essere reputato incedibile: su di lui c’è l’interesse di club tedeschi, francesi e olandesi. E quello del Feyenoord in particolare, club con cui i bianconeri vantano diversi canali aperti, vuoi per Facundo Gonzalez e vuoi, soprattutto, per Hancko.

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Il mercato in uscita – salvo imprevedibili colpi di scena, s’intende – non cambierà le priorità della Juventus in vista del mercato invernale. Sulle tempistiche, invece, le eventuali (ma nemmeno troppo) cessioni di Giuntoli potrebbero risultare un fattore. In che senso? Beh, un club fortemente votato alla sostenibilità, soprattutto alle porte della sessione di gennaio, sarà per natura meglio predisposto nei confronti di operazioni in prestito o con pagamenti differiti. A meno che, appunto, il mercato porti con sé milioni freschi con cui irrorare le casse societarie. Nel primo caso, inevitabilmente, i giorni caldi sarebbero quelli prossimi al gong di fine sessione. Nel secondo, invece, gli uomini di mercato avrebbero maggiore margine per far la voce grossa e imporre le proprie esigenze.

La situazione di Fagioli

E allora, al saldo della massima per cui nessuno è incedibile di fronte a una più che congrua offerta, alla Continassa le antenne sono sempre dritte. Il principale indiziato all’addio, al momento, è senza dubbio Nicolò Fagioli, apparso in difficoltà nelle ultime uscite e – minutaggio alla mano – sempre meno al centro del progetto di Motta. Per di più nell’unico reparto che, anche numericamente, non risulta certo in emergenza. Ma il centrocampista piacentino dispone di qualità tecniche e di un pensiero verticale che non può passare inosservato, e infatti sulle sue tracce risultano numerose realtà. Della fatata Premier e della Ligue1, a partire dal Marsiglia del suo grande estimatore De Zerbi.

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