Sotto l’albero c’è Marcus Rashford. L’attaccante inglese, in rottura prolungata e ormai definitiva con il Manchester United, non è però ascrivibile alla voce “regalo”. O meglio: può diventarlo a livello tecnico, per l’allenatore di uno dei tanti, grandi, club europei che hanno messo gli occhi su di lui. Ma non a livello economico, dato che i Red Devils contano di incassare almeno 50 milioni dalla cessione del gioiellino forgiato nella propria Academy. Un’operazione più semplice da confezionare in estate, in realtà, proprio per i volumi destinati a muovere. E allora? E, allora, non può certo essere esclusa, al momento, la pista che porta a un prestito di Rashford nel corso della sessione invernale. Per alleggerire il monte ingaggi del club, per togliere un problema dallo spogliatoio di Amorim, per mettere in mostra il ragazzo in vista di un suo successivo addio. I motivi che portano lo United a fantasticare su un futuro senza il 27enne nato in città, insomma, non mancano.
Rashford e l'addio allo United
Al punto che il club si sta muovendo per provare a piazzare altrove il ragazzo. Meglio se a titolo definitivo, ça va sans dire, altrimenti in prestito. Quella di ieri, in casa del Wolverhampton, d’altronde, è stata la quarta partita consecutiva in cui il tecnico portoghese ha deciso di escludere l’attaccante dalla rosa dei convocati, a riprova di un rapporto ormai compromesso, nonostante l’iniziale tentativo di fare di Rashford uno dei volti della rinascita dei Red Devils. Tentativo fallito, tanto che - di fatto - Rashford non fa più parte dell’organico. E ha il cartello “For sale” appeso al collo. Lo scenario, va da sé, ingolosisce tante piazze in giro dell’Europa, perché sulle qualità tecniche del calciatore è difficile discutere. Così ha già preso informazioni il Tottenham, così si è già interessato il Bayern Monaco, così sta facendo i propri calcoli anche il Psg alla luce dell’imminente uscita di Kolo Muani. E, così, ha registrato le richieste dello United anche Cristiano Giuntoli, attento alle possibili occasioni sul fronte offensivo a prescindere dal pieno recupero, auspicato, da parte di Milik.