Conceicao può forzare la saracinesca Viola, ma il pericolo per la Juve è...

La sfida tattica tra Motta e Palladino ai raggi X: a cosa devono stare attenti i bianconeri

La sfida fra Juventus e Fiorentina dovrebbe, sulla carta, riservare un copione scritto. Si affrontano infatti una squadra che fa del possesso il proprio credo calcistico contro un’altra che ha trovato la quadra disponendosi su linee di difesa più basse, per agire poi di rimessa. Al di là dei rovesci recenti (due sconfitte consecutive in campionato, subite ad opera di Bologna e Udinese) la Viola di Raffaele Palladino resta formazione temibile, soprattutto quando può compattarsi e creare spazio alle spalle dell’ultima linea avversaria. In caso di riconquista infatti i gigliati possono sfruttare la qualità nell’attacco alla profondità dell’ex bianconero Moise Kean così come l’abilità in conduzione palla e nella risalita in campo aperto di Albert Gudmundsson. Proprio l’islandese è uno dei giocatori che la Juventus dovrà tenere particolarmente sotto osservazione. 

Juve-Fiorentina, campo aperto

L’ex genoano è in grado di creare scompiglio fra le linee di difesa e centrocampo rivali, per poi rifinire palloni preziosi per i compagni o andare direttamente alla conclusione in prima persona. Accanto ai due riferimenti più avanzati la Fiorentina dispone comunque di altri elementi di qualità. Sulle corsie esterne della difesa ad esempio agiscono Dodô e Robin Gosens, entrambi ottimi propulsori quando si tratta di spingere in avanti, col brasiliano ex Shakhtar Donetsk utile anche in fase di costruzione. Il ripristino della difesa a quattro (dopo un inizio stagione svolto abbracciando la linea a tre) ha riportato il ventiseienne nativo dello Stato di San Paolo nella sua posizione naturale, facendone risalire il livello prestativo. Per quanto riguarda invece Gosens, il tedesco si è confermato quel giocatore di qualità già ammirato in Italia con la maglia dell’Atalanta. Il suo compito oggi non sarà però facile visto che, davanti, si troverà quel Francisco Conceição al quale spesso Thiago Motta si affida per sparigliare le carte, sfruttandone l’attitudine alla giocata individuale. E l’utilizzo delle fasce potrebbe rivelarsi fondamentale nel piano gara di una Juve che, centralmente, rischia di sbattere contro la densità che la Fiorentina è solita costruire in quella zona di campo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le terre di mezzo di Motta e Palladino

Sempre in mezzo ci sarà poi un’altra battaglia interessante, vale a dire quella che vedrà opposti Danilo Cataldi e Yacine Adli ai due interni della Juventus (Manuel Locatelli e uno fra Khephren Thuram e Teun Koopmeiners). La coppia viola sta funzionando bene, sia in fase difensiva (facendo da schermo davanti alla difesa) che in quella offensiva, dove Adli si segnala per aver già messo a referto due gol e tre assist. Davanti sarà interessante assistere al duello fra gli avanti bianconeri e David de Gea. Lo spagnolo è uno dei migliori portieri del campionato e uno dei segreti dell’ottimo inizio di stagione della squadra di Palladino. In base ai dati Fbref, a partire dalla qualità dei tiri ricevuti, l’ex Manchester United vanta uno dei migliori risultati in termini di gol evitati (2) rispetto a quelli che avrebbe dovuto incassare. Insomma, la Juve dovrà cercare di essere maggiormente incisiva davanti, sia a livello di occasioni create che, ovviamente, in fase di finalizzazione. Il tutto stando però attenta a non perdere troppo il controllo della partita, per evitare di essere punita dal contropiede viola.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La sfida fra Juventus e Fiorentina dovrebbe, sulla carta, riservare un copione scritto. Si affrontano infatti una squadra che fa del possesso il proprio credo calcistico contro un’altra che ha trovato la quadra disponendosi su linee di difesa più basse, per agire poi di rimessa. Al di là dei rovesci recenti (due sconfitte consecutive in campionato, subite ad opera di Bologna e Udinese) la Viola di Raffaele Palladino resta formazione temibile, soprattutto quando può compattarsi e creare spazio alle spalle dell’ultima linea avversaria. In caso di riconquista infatti i gigliati possono sfruttare la qualità nell’attacco alla profondità dell’ex bianconero Moise Kean così come l’abilità in conduzione palla e nella risalita in campo aperto di Albert Gudmundsson. Proprio l’islandese è uno dei giocatori che la Juventus dovrà tenere particolarmente sotto osservazione. 

Juve-Fiorentina, campo aperto

L’ex genoano è in grado di creare scompiglio fra le linee di difesa e centrocampo rivali, per poi rifinire palloni preziosi per i compagni o andare direttamente alla conclusione in prima persona. Accanto ai due riferimenti più avanzati la Fiorentina dispone comunque di altri elementi di qualità. Sulle corsie esterne della difesa ad esempio agiscono Dodô e Robin Gosens, entrambi ottimi propulsori quando si tratta di spingere in avanti, col brasiliano ex Shakhtar Donetsk utile anche in fase di costruzione. Il ripristino della difesa a quattro (dopo un inizio stagione svolto abbracciando la linea a tre) ha riportato il ventiseienne nativo dello Stato di San Paolo nella sua posizione naturale, facendone risalire il livello prestativo. Per quanto riguarda invece Gosens, il tedesco si è confermato quel giocatore di qualità già ammirato in Italia con la maglia dell’Atalanta. Il suo compito oggi non sarà però facile visto che, davanti, si troverà quel Francisco Conceição al quale spesso Thiago Motta si affida per sparigliare le carte, sfruttandone l’attitudine alla giocata individuale. E l’utilizzo delle fasce potrebbe rivelarsi fondamentale nel piano gara di una Juve che, centralmente, rischia di sbattere contro la densità che la Fiorentina è solita costruire in quella zona di campo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Conceicao può forzare la saracinesca Viola, ma il pericolo per la Juve è...
2
Le terre di mezzo di Motta e Palladino